E’ un martedì nero per il trasporto pubblico nazionale. In tutta Italia è in vigore lo sciopero di 24 ore indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Faisa Cisal per “il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2007”. A Roma tutti i bus, tram ed entrambe le linee della metropolitana resteranno fermi dalle 8.30 alle 17.30 e dalle 20 a fine servizio. La nuova protesta, fanno sapere le sigle sindacali coinvolte, “segue ed intensifica quella di 4 ore dello scorso 20 luglio e si svolgerà secondo diverse modalità territoriali e nel rispetto della garanzia dei servizi minimi e delle fasce orarie”. In questa seconda frazione dello sciopero del trasporto pubblico le metro capitoline sono chiuse e lo stesso vale per le ferrovie urbane Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Viterbo. Per quanto riguarda invece i bus, tram e filobus le linee potrebbero subire cancellazioni di corse o sospensioni fino alle 17. A renderlo noto è l’Agenzia per la mobilità di Roma. Inoltre, sempre a causa dello sciopero, resteranno inattivi anche i servizi dello sportello al pubblico e del Contact Center dell’Agenzia per la mobilità, mentre risulta attivo solo il servizio di rilascio informazioni telefoniche sul TPL. Chiusi anche i check-point per i pullman turistici Aurelia e Laurentina, mentre Ponte Mammolo risulta attualmente aperto. Infine, in concomitanza con la protesta odierna, è in corso dalle 21 di ieri e per 24 ore (quindi fino alle 21 di oggi, martedì 2 ottobre 2012), lo sciopero nazionale di tutti gli addetti ai servizi ferroviari di accompagnamento notte, ristorazione a bordo treno, pulizie e attività accessorie e complementari. Anche questa protesta è stata indetta da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugltrasporti e Fast Ferrovie, a causa di quella che è stata definita una “inaccettabile posizione assunta dalle associazioni di impresa e dalle aziende che operano nel settore di non sottoscrivere ed applicare il contratto collettivo nazionale Mobilità/area contrattuale attività ferroviarie”.
I sindacati sostengono inoltre che “nel settore degli appalti ferroviari permangono numerose criticità come la situazione occupazionale, il ricorso costante agli ammortizzatori sociali, il progressivo ridursi delle attività, dei servizi e conseguentemente dei posti di lavoro oltre alle mancate, ritardate o parziali erogazioni delle retribuzioni”.