A Roma una serie di circostanze contestuali hanno determinato il caos tra le strade. Il traffico è intenso e rallentato, a causa della manifestazione indetta dalla Cgil nell’ambito del pacchetto di scioperi regionali contro la riforma del mercato del lavoro che si sta svolgendo contestualmente agli scioperi indetti, nel settore dei trasporti, dalla Filt – Cisl (di quattro ore), dalle sigle Orsa e Usb (24 ore) e dalla Faisa – Cisal 8sempre 24 ore). Come se non bastasse, a tutto ciò si aggiunge il maltempo. In particolare, la manifestazione indetta da Orsa Trasporti, che coinvolge le aziende del trasporto pubblico nel rispetto della fasce di garanzia, è la seconda nell’arco di poco più di un mese. L’ultima era stata indetta il 14 marzo. Quella di oggi intende sottoporre all’attenzione della autorità il «perdurare delle condizioni di opposizione che impediscono al sindacato un reale ruolo nelle relazioni industriali con l’associazione datoriale” Asstra». Nel dettaglio, gli autobus Cotral non si muoveranno dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino al termine del servizio. I bus extraurbani quindi sospenderanno le corse dai capolinea dalle 8.30 alle 17 e riprenderanno il servizio a sciopero concluso, partendo dalle rimesse. Disagi e rallentamenti si segnalano sulle ferrovie per Ostia-Giardinetti-Viterbo, che stanno funzionando con numero di treni estremamente ridotto, mentre è a rischio chiusura fino alle 17 e dalle 20 a fine servizio. In particolare, la metro A è chiusa, le B, attualmente, è aperta. L’Atac fa sapere che dalle 12 alle 16 non sono garantiti servizi per gli studenti e persone a ridotta mobilità. Dal Canto suo, Usb definisce lo sciopero un’«ottima riuscita» che «conferma le ragioni della nostra opposizione al piano industriale di Atac»; secondo i dati a disposizione del sindacato, l’adesione alla mobilitazione avrebbe raggiunto una media del 65% fra gli autisti di autobus. Frattanto, il leader della Cgil, intervenendo sul palco della manifestazione, minaccia, per il futuro, una situazione ancora più caotica: «Noi vigileremo sul disegno di legge sul lavoro e continueremo a lavorare per preparare lo sciopero generale che faremo»,ha, infatti, dichiarato.
Contestando la riforma, Susanna Camusso si è detta convinta che le misure introdotte per agevolare l’entrata e quelle per estendere gli ammortizzatori sociali sono del tutto inadeguate. «La nostra opinione – ha detto – è che sono stati mancati gli obiettivi che lo stesso governo aveva inizialmente dichiarato, che erano quelli della riduzione della precarietà e dell’universalità degli ammortizzatori».