Un lotto di salmone norvegese affumicato è stato richiamato dal Ministero della Salute. Si tratta di quello venduto con i marchi Starlaks e Végé. Il motivo è legato alla presenza di Listeria monocytogenes. Il Ministero della Salute ha quindi pubblicato un avviso di richiamo per questo prodotto, venduto in confezioni da 100 grammi con il numero di lotto 619NI2010D2205 e data di scadenza fino al 6 luglio 2020. Il salmone affumicato richiamato è stato prodotto da Starlaks Italia srl presso lo stabilimento di via per Cilavegna 13, a Borgolavezzaro, in provincia di Novara. Di conseguenza, si raccomanda in via precauzionale di non consumare il salmone norvegese affumicato col numero di lotto oggetto del richiamo e di restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato. La notizia ha subito creato allarme in quanto l’infezione da listeria può provocare febbre, nausea, diarrea e dolori muscolari, ma anche emicranie e confusione quando la misteriosi si diffonde al sistema nervoso.
SALMONE AFFUMICATO RICHIAMATO: IL CASO ARCADE
L’infezione da listeria si rileva in un’ampia varietà di cibi crudi. Come avviene per la maggior parte dei batteri, questo viene eliminato durante i processi di pastorizzazione e cottura. L’infezione comunque ha diverse manifestazioni. La forma tipica delle tossinfezioni alimentari provoca diarrea a poche ore dall’ingestione, mentre quella invasiva, detta anche “sistemica”, passa dall’intestino al sangue diffondendosi nell’organismo e arrivando al sistema nervoso, dando vita a encefaliti, meningiti e forme acute di sepsi. In quest’ultimo caso, tra l’ingestione del cibo contaminato e l’insorgenza dei sintomi può passare un mese, ma in alcuni casi si può arrivare anche a tre. Detto questo, il caso di cronaca è scoppiato ad Arcade, in provincia di Treviso. Il supermercato del paese, Maxi, ha deciso di ritirare il salmone dai suoi scaffali per un presunto rischio microbiologico e ha chiesto ai clienti che lo avessero acquistato di riportarlo indietro. Anche il Comune si è attivato in tal senso.