Barbara Iannuccelli: “Il padre di Saman Abbas ancora rinviato perché…”

Ancora un rinvio per Shabbar Abbas in Pakistan. Il padre di Saman non si è ancora presentato davanti alla corte distrettuale di Islamabad. L’udienza del padre della giovane uccisa in Italia, accusato dalla Procura e dai carabinieri di Reggio Emilia, dovrebbe comparire davanti alla corte il prossimo 10 gennaio. Si tratta del quarto rinvio e la paura è quello che il Pakistan stia cercando di allungare i tempi per consentire la scadenza della misura cautelare. Barbara Iannuccelli, avvocato dell’Associazione Penelope e parte civile nel processo non ha dubbi: “Come si fa a non pensar male?”.



A Storie Italiane, il legale spiega: “Il Pakistan sta perdendo una grandissima occasione per dimostrare di essere un Paese civile. I ragazzi pakistani non meritano di essere bollati come appartenenti ad uno Stato che sta nascondendo gli assassini. Ogni volta viene rimandata anche l’analisi di quegli elementi oggettivi che giustificherebbero la permanenza di Shabbar in carcere”.



Saman Abbas, il legale Iannuccelli: “Arriverà una scadenza e Shabbar…”

Come afferma Barbara Iannuccelli a Storie Italiane, “In Italia c’è lo stato di custodia cautelare in carcere prima della condanna, magari perché gli indizi sono abbastanza importanti. In Pakistan funziona nello stesso identico modo. Arriverà una scadenza nella quale i termini scadranno e Shabbar sarà di nuovo libero. Non ci può essere cautela quando una volta si presenta senza avvocato, una volta il giudice è in ferie… Qua mancano le persone e quindi questo fa propendere per un pensiero negativo“.



Secondo il legale dell’Associazione Penelope, “La non presenza fisica in Italia non impedirà loro di essere giudicati. Il problema è: come faremo ad eseguire la condanna? Io sono stata presente durante le 7 ore dell’autopsia all’Istituto legale di Milano. Sono importantissimi questi accertamenti. Le intercettazioni nelle quali il padre confessa non sono sufficienti per il sistema italiano. Le intercettazioni, pur essendo degli indizi importanti, non bastano da soli per condannare una persona. Io e il mio team stiamo seguendo gli esami in modo che nessuno possa dire nulla sui colpevoli di questo omicidio”.