«Ancora blasfemia, pronti camion-vela intorno all’Ariston e valutiamo lo sciopero nazionale del canone Rai»: è durissima la reazione dell’associazione cattolica “Pro Vita & Famiglia” contro il Festival di Sanremo, e in particolare contro l’esibizione di Achille Lauro.
Dopo le prese di posizioni dirette e indirette contro la scelta di Amadeus di presentare in prima serata la “provocazione” del cantante mezzo nudo e inscenante un auto-battesimo – il vescovo di San Remo Mons. Suetta e il Cardinal Ravasi, ma con un tweet “a tema” anche lo stesso Papa Francesco – arriva il duro comunicato dell’associazione “pro Life” già in passato protagonista di battaglie e polemiche contro Ddl Zan, aborto e pratiche di eutanasia. «Anche quest’anno a Sanremo va in scena il Festival nazionale della blasfemia anticristiana, nonostante 360 milioni di cristiani perseguitati e discriminati nel mondo proprio a causa di quel battesimo che Achille Lauro ha vilipeso per puro sensazionalismo, e che la direzione artistica di Amadeus ha benedetto per lucrare sul sicuro effetto virale», scrive al vetriolo la direzione di “Pro Vita & Famiglia”.
LA PETIZIONE CONTRO SANREMO (E CONTRO LA RAI)
Secondo Antonio Brandi, Presidente di “Pro Vita & Famiglia”, l’intento anti-cattolico nel servizio pubblico appare palese: «Cosa sarebbe successo se si fosse ridicolizzato un gay pride, un rito ebraico o islamico? Giustamente il finimondo! I cristiani invece sono l’unica minoranza discriminata contro cui tutto è lecito. Ma adesso basta! Con lo scorporo del canone Rai dalla bolletta elettrica valuteremo se invitare con una campagna nazionale milioni di italiani che non ne possono più di questo scempio a non versare una tassa che viene usata contro di loro!». Sulla stessa scia l’intervento del vicepresidente della onlus, Jacopo Toghe, il quale annuncia nei prossimi giorni – proprio per sensibilizzare l’opinione pubblica – la decisione di “Pro Vita & Famiglia” di manderà «un camion-vela intorno al Teatro Ariston di Sanremo con messaggi contro il continuo abuso del canone Rai per trasmettere dissacranti blasfemie anticristiane e messaggi ideologici di stampo LGBT». In ultima analisi, chiarisce il comunicato della onlus inserendo anche il link alla petizione online, si chiede all’amministrazione aziendale e alla Commissione parlamentare di vigilanza Rai «di mettere un freno a questa deriva oscena e violenta contro i cristiani italiani, i quali si troveranno altrimenti costretti alla disobbedienza civile evadendo un canone che viene usato contro la loro più intima identità religiosa».