“Vendo libri scolastici come nuovi, mai toccati. Se qualcuno fosse interessato, mi contatti in privato” è la frase che si legge in questi giorni estivi in diverse pagine social non ufficiali delle scuole, accompagnata da una bella foto che mostra le copertine o il dorso dei libri adottati negli ultimi anni. Appena inizia il primo studente, subito seguono gli altri, stuzzicati dall’idea e per non rimanere indietro o fuori dal mercato. Poi, a settembre, punteranno sulla vendita “porta a porta” davanti all’ingresso della scuola o dentro, laddove si può, con le macchine che mettono in bella mostra all’interno la mercanzia cartacea.
Lo hanno fatto i maturandi, quando ancora non avevano neanche avuto i risultati finali dell’esame di Stato, ma sentivano già il bisogno di liberarsi di questo fardello, di far spazio nella libreria, qualcuno forse di cancellare un periodo pesante della vita con questo gesto liberatorio. C’è chi pensa di recuperare una parte della spesa fatta dai genitori, anche se l’eventuale ricavato difficilmente ritornerà nelle tasche di mamma e papà. Mettono tutto in vendita, certo sempre meglio che conservare i libri – come alcuni hanno minacciato – per il falò di Ferragosto! La battuta la fanno, però, studiando, hanno capito che bruciare i libri è un’azione che ricorda grandi mali, dunque vale la pena trovare altre soluzioni per disfarsene. Meglio sorridere adesso e certamente suscita il riso quando uno dei nostri commercianti improvvisati scrive “Vendo libri scolastici come nuovi, mai toccati”; o forse c’è da piangere? In effetti, la foto mostra testi immacolati e senza le classiche orecchie, il che ci riporta alla triste realtà che quei volumi non li abbia mai sfogliati!
Perché questa esigenza di venderli? Difficile che i genitori li abbiano obbligati a mettere ordine in camera così; magari avranno travisato parole del tipo “ora che hai un po’ di tempo libero, metti in ordine la tua stanza ed elimina le cose inutili”. Allora tutto si gioca su ciò che è utile o inutile; ma in quale delle due categorie rientrano i libri di testo? Da un lato il mercato del libro usato è utile, poiché ridà valore a quei libri che verrebbero certamente messi da parte e fa risparmiare le famiglie; chi è fortunato, inoltre, pur non trovandoli intonsi, potrebbe scoprirli pieni di utili appunti o con le parti più importanti già sottolineate.
Comunque, viene da chiedersi perché tanta fretta nel volerli vendere. Hanno immediato bisogno di denaro per l’estate? Non pare sia la necessità la vera risposta. È un atto liberatorio? Pure questo non risponde al perché eliminarli da sé subito. In ogni caso, in tanti libri di seconda mano, in questi libri delle foto sui social, tolti quelli ancora incellofanati, ci sono il sudore ed il sangue di uno più anni e non solo in senso metaforico; ci sono le macchie di pizza o di succo di frutta mangiati e bevuti al volo; ci sono le frasi scritte dai compagni (alcune non sempre dignitose, altre da non dimenticare), i propri appunti preziosi, i baffi disegnati alle foto dei grandi personaggi ed autori, lo schema del gioco del “Tris”, i propri pensieri importanti fissati là quando quel libro era l’unico amico o nemico, forse persino una dichiarazione d’amore.
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