L’Europarlamento si ridisegna nella sua composizione, confermando il Ppe come gruppo più consistente e facendo segnare un netto arretramento del partito socialista che paga lo scotto di risultati elettorali deludenti in alcuni dei grandi paesi europei, come Francia, Spagna e Gran Bretagna. Le urne hanno confermato quanto avevano ampiamente previsto i sondaggi e cioé una forte affermazione delle formazioni della destra estrema e hanno riservato però una sorpresa per quanto riguarda la decisa affermazione a livello europeo dei Verdi e delle formazioni ambientaliste. Sono queste le prime valutazioni che si possono fare guardando quello che in gergo viene chiamato il “camembert”, cioé il grafico che sintetizza la composizione dei gruppi dell’Europarlamento, anche se i raffronti con la precedente legislatura sono difficili perché si è passati da 783 eurodeputati a 736. Una ulteriore complicazione deriva dal fatto che vari partiti, come il Pd, non hanno ancora optato per un gruppo particolare e quindi vengono conteggiati negli “altri” insieme ad altre formazioni molto lontane politicamente fra di loro, come i conservatori brutannici, che hanno deciso di lasciare il gruppo del Ppe, ma non hanno ancora fatto sapere dove si andranno a collocare, e le formazioni di estrema destra, come il British national party (Bnp), che per la prima volta invia un suo eurodeputato all’emiciclo di Strasburgo. Stando alla seconda stima diffusa all’Europarlamento, il Ppe dovrebbe avere 267-271 eurodeputati, il Pse 157-161 e i Liberaldemocratici (Alde) 80-82. I Verdi ottengono 54 eurodeputati, le destre (Uen) 35, gli euroscettici (Ind Dem) 17, la sinistra europea (Gue) 34. Gli “altri” sono dati ancora con 86-88 seggi. Il nuovo Parlamento è frutto di un astensionismo record, che ha fatto registrare un calo ulteriore rispetto alla già bassa affluenza alle urne del 2004, facendo registrare nell’ultima stima una partecipazione di 43,39% che premia decisamente le formazioni ambientaliste. Così è avvenuto in Francia, dove Daniel Cohn-Bendit, presidente uscente del gruppo dei Verdi, ha riscosso un successo indiscusso con la formazione data in un testa a testa con i socialisti. Un esito, aggiunto a quelli di Spagna e Gran Bretagna, che ha fatto dire al capogruppo uscente del Pse, Martin Schulz, che questa è una serata “triste” per la socialdemocrazia europea. I gruppi si riuniranno per la prima volta il 29 giugno per costituirsi formalmente e per cominciare a definire l’organigramma dei nuovi incarichi parlamentari, a cominciare dal presidente e dall’ufficio di presidenza della nuova euroassemblea, che si riunirà per la sua seduta inaugurale il 14 luglio a Strasburgo.



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