L’autore della strage di Samarate, Alessandro Maja, reo di aver ucciso la moglie Stefania Pivetta e la figlia Giulia (16 anni) e di avere ferito gravemente il figlio Nicolò (23 anni), è stato interrogato venerdì mattina alle 11 presso l’ospedale “San Gerardo” di Monza dal giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio, Piera Bossi. Stando a quanto è emerso sino a questo momento, l’uomo sarebbe stato vago sul fatto in sé, mentre sulle motivazioni “avrebbe dimostrato una fobia per i debiti e per la situazione di difficoltà economica attraversata”, come ha spiegato l’avvocato delle parti offese, il legale Stefano Bettinelli, ai microfoni del “Corriere della Sera”. Alessandro Maja resterà ricoverato ancora per qualche giorno, poi sarà trasferito in carcere.



In base a quanto riferito, Maja sarebbe risultato poco lucido, avrebbe chiesto del figlio e “ha risposto sofferente alle domande, con un forte disagio che ha portato a una breve interruzione delle domande – ha asserito il legale Enrico Milani, presente all’interrogatorio –. La sera della strage di Samarate, Maja ha atteso che la famiglia andasse a dormire per poi colpire e ha usato il trapano su di sé per uccidersi”. Il movente del pluriomicidio sarebbe di matrice economica: “Mi sentivo un fallito, responsabile di non poter garantire lo stesso tenore di vita alla famiglia in futuro, non so perché ho agito così”, avrebbe affermato. Va da sé che gli avvocati difensori abbiano richiesto perizia psichiatrica.



STRAGE DI SAMARATE: OGGI I FUNERALI DI STEFANIA PIVETTA E DELLA FIGLIA GIULIA

Alle 15 di oggi, sabato 14 maggio 2022, intanto, si terranno i funerali di Stefania Pivetta e della figlia Giulia, uccise nella notte del 4 maggio da Alessandro Maja. Riferisce il “Corriere della Sera” che “le esequie, come scelto dalla famiglia, verranno celebrate nella chiesa parrocchiale di piazza Italia, nel centro del paese, dove Giulia e il fratello Nicolò sono stati battezzati.

Alle 14.30 si terrà il Santo Rosario, mentre nella serata di venerdì 13 maggio è stato celebrato un momento di preghiera rivolto soprattutto a Nicolò Maja, il primogenito 23enne della coppia, ricoverato in gravissime condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale di Circolo di Varese, con estese lesioni alla testa: i medici non hanno sciolto la prognosi e stanno riducendo giorno dopo giorno la sedazione.