Siamo alla vigilia del Mondiale. Abbiamo chiesto un commento sulla manifestazione al via in Sudafrica a Marco Tardelli, un giocatore che ha fatto la storia della Nazionale italiana. Il suo urlo che ha fatto esplodere il Bernabeu nella finale di Spagna 82 é entrato nell’immaginario collettivo… Eccolo in questa intervista in esclusiva per il sussidiario.net.
Tardelli, che Italia vede per questi Mondiali?
Spero che sia competitiva e possa comportarsi bene. Mi auguro che possa finire tra le prime 4.
Qual è il segreto per fare un grande Mondiale, lei che ne ha fatti due di seguito, nel 1978 e nel 1982?
Tanta determinazione, una squadra forte e la fiducia del tecnico. Come l’aveva Enzo Bearzot in noi.
Il vostro gruppo riuscì a disputare due tornei iridati a grandi livelli. A far bene in Argentina e a trionfare in Spagna…
In Argentina riuscimmo a fare un grande Mondiale. In Spagna giocammo ancora meglio. C’è da dire che in Argentina eravamo una Nazionale giovane che poi trovò la piena maturità in Spagna e vincemmo.
E la Nazionale di Lippi?
In Germania 4 anni fa riuscì a trovare il massimo della condizione e della forma. C’è da dire che questa squadra ha tanti elementi molto più vecchi di quanto eravamo noi in Spagna. Forse è questa la differenza. Ma nulla è impossibile nel calcio.
Di Natale come Paolo Rossi?
Speriamo che sia così e riesca ad emulare Pablito.
Invece quali sono le favorite per la vittoria finale?
Argentina e Cile secondo me. Dico il Cile perché ha fatto un girone eliminatorio sudamericano incredibile. Può veramente fare cose straordinarie.
Inghilterra e Spagna?
Le vedo in semifinale.
Rimpianti per non vedere l’Irlanda ai Mondiali, complice quel gol di mano di Henry della Francia?
E’andata così. Siamo già proiettati verso Euro 2012.
Ma non si poteva ammettere l’Irlanda come ventitreesima squadra?
E’ impossibile. Al limite si poteva ripetere la partita. Ma i regolamenti non lo consentono.
Un giudizio poi sul ritorno degli Agnelli alla guida della Juventus?
E’ una cosa molto positiva. Hanno fatto sempre grandi cose nella storia della Juventus.
(Franco Vittadini)