I prodotti alimentari biologici strizzano l’occhio al web. Nel 2021 le vendite veicolate dalla grande distribuzione attraverso internet hanno mosso ben 75 milioni di euro, segnando una crescita del 67% in un solo anno e mettendo così a segno un balzo che conferma a pieno titolo lo sprint già registrato durante il lockdown.
È quanto restituisce la fotografia del settore scattata da Nomisma per conto di Federbio, che rileva la portata di un fenomeno spinto dalle nuove abitudini digitali degli italiani accelerate in tempo di pandemia, come pure dalle limitazioni imposte dall’Esecutivo e dalla ricerca di maggiore sicurezza nei periodi più rigidi di chiusura.
La progressione registrata in questi ultimi mesi segue un trend di crescita già emerso tra maggio e agosto 2020 quando le vendite di alimentari bio avevano messo a segno un exploit del +182%, rispetto allo stesso periodo 2019. E soprattutto si inserisce in un generale contesto molto favorevole al biologico che, al momento di sedersi a tavola, è ormai scelto da ben 23 milioni di famiglie, 10 milioni in più rispetto al 2012, dice l’Osservatorio SANA 2021. E che conquista tanto il mercato interno – arrivato a valere 4,5 miliardi di euro, complice un balzo del +234% rispetto al 2008 – quanto quelli internazionali, che muovono un export tricolore da 2,9 miliardi di euro, sulla scia di una vera e propria fiammata del +671% messa a segno rispetto al 2008.
Le potenzialità del combinato disposto fatto da bio e online sono dunque promettenti. “L’emergenza Covid – commenta Silvia Zucconi, Responsabile Market Intelligence Nomisma – ha imposto nuovi paradigmi. Certamente il forte impatto sui processi di digitalizzazione dei comportamenti, dei processi d’acquisto dei clienti e dei modelli di business delle aziende è uno dei fattori di maggiore portata. Anche per il bio il canale e-commerce diventa quindi un asset sempre più strategico. E questo perché il trend positivo continuerà anche nei prossimi anni, considerata la progressiva crescita degli acquirenti on line e le caratteristiche del profilo del consumatore bio. La transizione digitale delle imprese agroalimentari diventa così un asset imprescindibile”. Tanto che Nomisma e FederBio hanno unito le forze lanciando il progetto eBIO, una piattaforma di servizi in grado di rispondere alle esigenze di sviluppo degli strumenti e delle strategie di e-commerce delle aziende biologiche.
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