Secondo uno studio condotto sui dati di vendita del 2010 i primi 50 concessionari per volumi di vendita, sui 3.750 presenti in Italia, coprono il 17,5% del venduto.
Occorre tenere presente che i concessionari rappresentano il motore dell’automotive in Italia, con 9,15 miliardi di euro di fatturato nel 2010 e una media di 185 milioni di euro per ciascuna azienda. I top 50 mantengono una significativa quota di mercato, con il 17,5% (era il 18% nel 2009) sul totale delle auto nuove vendute dai 3.750 concessionari del Paese. Si tratta di poco meno di un’auto su 5 uscita da uno dei cinquanta big dealer, che in totale vantano 540 sedi sul territorio italiano. Ma le 343.000 auto immatricolate, l’usato e soprattutto la crescita dei servizi non ha impedito una contrazione del fatturato nell’annus horribilis 2010, che ha segnato un -17%.
Inoltre guardando all’esposizione finanziaria, l’indicatore dell’incidenza degli interessi passivi sul fatturato appare in contrazione grazie alla diminuzione degli stock di auto e ricambi, oltre a un’immissione di capitali per rispondere ai requisiti di rating degli istituti bancari e per rispettare gli standard contrattuali richiesti dalle case automobilistiche. 
I big del settore hanno fatto fronte al calo di mercato (-9%) lavorando sulla struttura dei costi, ricercando maggiore efficienza nei processi e focalizzando l’attenzione sull’area dell’usato. Molto ci sarà ancora da fare, però, soprattutto investendo su attività di marketing e rendendo sempre più efficace la presenza sul web. Queste due voci, infatti, presentano un livello di investimenti molto basso: in media ogni azienda spende meno di 700mila euro all’anno per pubblicità, comunicazione e presenza sul web, che significa lo 0,37% sul totale del fatturato. La sola voce web, dove il settore automotive è in grande crescita, comporta un investimento di appena 50mila euro per azienda.



Il marchio più rappresentato dai Top50 Dealer si conferma Fiat, con circa il 45% (era al 50% lo scorso anno), cresce invece la presenza di aziende che hanno all’interno del portafoglio i marchi del gruppo Volkswagen. In particolare di Audi, grazie alle performance in crescita in termini di volume di vendita di auto nuove. Anche per i marchi del gruppo Bmw, Hyundai, Kia, Opel e Toyota si registra un incremento in termini di presenza nel portafoglio brand. In dettaglio, Volkswagen insidia Fiat e passa dal 36 al 38%, Audi dal 30 al 32%, Toyota, in grande crescita, dal 12 al 18% e Bmw dal 12 al 16%. 

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