Si torna a parlare della presunta truffa a carico di Gianna Orrù, la mamma 83enne di Valeria Marini, dopo la notizia del rinvio a giudizio a carico di Giuseppe Milazzo, l’uomo 47enne catanese accusato di truffa aggravata. Tutto sarebbe accaduto tre anni fa, quando Milazzo, presentatosi come regista e produttore cinematografico, era diventato amico della Orrù confidandole di essere anche un esperto di investimenti online. Con la promessa fi moltiplicare in poco tempo le somme di denaro investito, era riuscito a farsi dare dalla Orrù 335 mila euro senza tuttavia ricevere più alcun centesimo indietro. E così nella giornata di ieri, come racconta Il Messaggero, si è avuta l’attesa svolta, con la decisione del rinvio a giudizio dell’imputato da parte del gup Monica Ciancio.
In aula a Roma era presente anche l’anziana madre di Valeria Marini accompagnata dal suo avvocato Laura Sgrò. Il processo avrà inizio il prossimo 10 gennaio davanti al tribunale monocratico che si esprimerà sui fatti avvenuti secondo la parte lesa nel 2018. E’ quello l’anno in cui la Orrù incontra Milazzo presentato dalla figlia Valeria conosciuto in ambito lavorativo. Una volta entrato in confidenza con la madre, il 47enne le confida di essere anche un broker esperto in investimenti online e criptovalute, incuriosendo sempre di più la donna. Da qui la proposta: investire una somma di denaro per poi guadagnarne di più.
Truffa Gianna Orrù, il finto broker a processo
Dalle indagini sarebbe emerso il chiaro intento da parte del presunto broker di truffare la signora Gianna Orrù che, caduta nel tranello, arriva a firmare un contratto iniziando poi a fare versamenti a Milazzo. Iniziano quindi i bonifici intestati a Milazzo, i primi di 10mila euro, fino a passare a cifre più importanti da 100 mila euro. L’ultimo di 25 mila euro arriva il 13 agosto del 2018. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe promesso alla vittima un investimento con la mediazione dell’amministratore di una società cinese di trading online. Quei soldi affidati al 47enne però non sarebbero più tornati indietro.
Con il passare dei mesi cresce sempre di più l’ansia da parte della Orrù e si fanno strada i sospetti di una presunta truffa nonostante le risposte rassicuranti di Milazzo. L’anziana capisce quindi di essere stata vittima di un raggiro e anche Valeria Marini ne è sempre più consapevole. E’ proprio lei, il 28 febbraio 2020, a distanza di due anni dai presunti fatti, ad accompagnare la madre in procura per sporgere denuncia. A confermare il racconto della vittima ci sono i bonifici e le scritture private nelle quali l’imputato si qualifica come broker nel campo del trading online. Stando a quanto emerso dagli atti dell’indagine, Milazzo avrebbe agito con “scaltrezza, resa evidente dalla pianificazione dell’azione in ogni particolare” nonché con “spregiudicatezza, perché l’abile persuasione della persona anziana si è protratta nel tempo, con una fitta corrispondenza telematica”.