Un tragico errore che non sarebbe accaduto, ha detto la madre della vittima, “se i poliziotti non fosse addestrati a uccidere”. Sono le parole pronunciate nell’aula del tribunale da Allison Jean, madre di Botham, un 28enne ucciso lo scorso settembre a Dallas negli Stati Uniti da una poliziotta che, sbagliando, era entrata a casa sua pensando fosse la sua abitazione. Quando ha visto il ragazzo in casa, convinta di essere nella sua abitazione, ha immediatamente estratto la pistola e fatto fuoco, uccidendolo. Un episodio che ha scatenato le proteste e le reazioni della comunità di colore, un gesto assurdo che la dice lunga della facilità con cui le forze dell’ordine americane pensano immediatamente a sparare per uccidere invece di capire la situazione in cui si trovano.
L’ABBRACCIO E IL PERDONO
Amber Guyger, 31 anni, la poliziotta, è stata licenziata e adesso condannata a 10 anni di carcere. L’accusa aveva chiesto 28 anni, esattamente l’età del giovane di colore quando è stato ucciso La donna potrà avere diritto alla libertà condizionale dopo 5 anni di detenzione. Ma la cosa che ha colpito tutti è stato quanto è accaduto in tribunale al momento della sentenza: il fratello 18enne della vittima dopo la lettura della condanna si è alzato e ha chiesto al giudice se poteva abbracciare la donna, cosa che ha potuto fare. Mentre l’abbracciava, le ha detto: “Ti perdono, e so che se vai da Dio e glielo chiedi, ti perdonerà. Non desidero nulla di male per te”. I due si sono stretti a lungo, poi anche il giudice, una donna di colore, è scesa e ha abbracciato la colpevole. Il procuratore di Dallas ha definito quanto accaduto “un incredibile gesto di perdono come è raro si veda nella nostra società”. Stessa cosa ha detto il sindaco di Dallas in un comunicato: “Non dimenticherò mai l’incredibile esempio di amore, fede e forza che Botham e la sua intera famigli hanno mostrato a tutti”. In molti fuori del tribunale hanno invece protestato per la condanna definita troppo mite.