L’Unione Europea
punta a rivoluzione il mercato delle batterie per i prodotti elettronici, introducendo un pacchetto di norme che mira a ridurre gli sprechi, rendendo il settore più sostenibile. Se tutto andrà come previsto, le nuove norme, scrive Quifinanza.it, dovrebbero entrare in vigore entro il 2024, e fra le principali proposte vi è quella di eliminare le pile non ricaricabili. Entro il 2023 tali batterie dovranno essere etichettate in maniera chiara con scritto appunto “non ricaricabili”, mentre entro il 2027 dovranno completamente sparire dal mercato, lasciando spazio solo a quelle che si possono appunto ricaricare.
Inoltre viene introdotto l’obbligo per i costruttori di rendere facilmente sostituibili da chiunque le batterie dei dispositivi, e le stesse dovranno rimanere sul mercato almeno dieci anni, con riferimento a personal computer e smartphone. Una norma, in questo caso, che dovrebbe essere introdotta già entro i prossimi due anni, e che punta quindi a fare delle batterie dei prodotti user friendly, che chiunque possa sostituire senza recarsi da un tecnico apposito.
UE, STOP ALLE BATTERIE NON RICARICABILI: IL CONSUMO E’ IN AUMENTO
Un altro step sarà quello di far sparire dal mercato le batterie non ricaricabili di scarsa qualità, quindi quelle che si deteriorano dopo pochi cicli di utilizzo, per poi puntare come detto sopra all’eliminazione totale delle stesse entro i prossimi 5 anni. Grazie a questa norma verranno introdotte batterie sempre più di qualità, ma come ben si sa la qualità si paga e al momento sul mercato, basta farsi un breve giro su Amazon, il prezzo varia dalle 12 euro delle Amazon Basic, alle 20 euro circa di Duracell, passando per i 18 euro delle Bonai. Senza dimenticare che per ricaricare le batterie serve ovviamente uno strumento appunto per ricaricarle, e anche in questo caso, stando ai prezzi di Amazon, si parte dai 10/15 euro per arrivare a sopra i 30. Insomma, un aumento di spesa significativa tenendo conto che 24 pile AA di Duracell costano 20 euro, lo stesso prezzo che si spende per 8 pile della stessa marca ma ricaricabili.
In ogni caso, stando a quanto spiegato dal World Economic Forum, la domanda mondiale di batterie è destinata a salire del 1400 per cento entro il 2030, e solo in Europa se ne consumano 1.9 milioni di tonnellate all’anno, con le batterie di piombo che sono quelle al momento maggiormente riciclate, mentre per le altre tipologie, scrive ancora Quifinanza.it, il riciclo si aggira attorno a meno della metà, 48%. Fra le novità previste dal regolamento Ue, infine, anche la fissazione di livelli minimi per quanto riguarda la quantità di cobalto, piombo, litio e nichel da recuperare dai rifiuti per riutilizzarle per la produzione di nuove batterie.