Roberto Cauda, professore ordinario di Malattie infettive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, è intervenuto in collegamento audiovisivo ai microfoni di “Oggi è un altro giorno”, trasmissione condotta da Serena Bortone su Rai Uno e andata in onda nel pomeriggio di oggi, venerdì 26 novembre 2021. Immediatamente, all’esperto è stato chiesto di commentare la situazione connessa alla pandemia di Coronavirus e, soprattutto, alla variante Nu, la cosiddetta “super sudafricana”, che nelle ultime ore sta facendo parlare molto di sé e tenendo in apprensione il mondo intero (è già arrivata in Europa, con il primo caso rilevato in Belgio, ndr).



“Di questa variante Nu non sappiamo molto – ha commentato Cauda –. Persino Anthony Fauci, che è stato come sempre in prima linea di fronte alle novità, ha detto di aspettare e di vedere cosa accadrà. Il rischio è che possa essere altrettanto o più contagiosa dell’attuale variante Delta. Non si sa se eluderà o meno i vaccini, ma è chiaro che ogni novità che riguarda il virus è motivo di grande preoccupazione. Non abbiamo elementi concreti su cui ragionare, allo stato attuale delle cose”.



ROBERTO CAUDA: “SUPER GREEN PASS VA NELLA DIREZIONE GIUSTA”

Il professor Cauda, a “Oggi è un altro giorno”, ha detto la sua anche sull’introduzione del Super Green Pass: “Di fronte a questa marea crescente di contagi, anche se non ha ancora avuto per fortuna un impatto notevole sugli ospedali, sulle terapie intensive e sui decessi, era necessario assumere dei provvedimenti. Questo va nella direzione giusta, limita soltanto alcune attività per le persone non vaccinate e potrebbe essere un ulteriore sprone per coloro che sono esitanti”.

Infine, per quanto concerne i vaccini ai bambini d’età compresa tra i 5 e gli 11 anni, Cauda ha chiarito: “Per quello che mi riguarda, io sono favorevole, anche perché credo che a breve avremo dati forti ed estremamente positivi. Non dimentichiamoci che in tutto il mondo si stanno vaccinando i bambini. Da alcune settimane c’è una campagna di vaccinazione in Cina, perché si è consci che, oltre a proteggere i bambini dalle forme gravi, può aiutare a diminuire la circolazione del virus”.