Walter Rizzetto, esponente di Fratelli d’Italia, è intervenuto nella mattinata di ieri, martedì 13 luglio 2021, ai microfoni della trasmissione “Omnibus”, in onda su La 7, per esternare i propri pensieri e analizzare dal suo punto di vista la situazione connessa al Ddl Zan, attualmente al vaglio del Senato. Il politico ha sottolineato che “Parlamento etimologicamente significa che serve parlarsi rispetto a quello che si va a proporre”. A suo dire, però, questo non è avvenuto: “Il Pd, per bocca del suo segretario, ha alzato un muro su una trattativa parlamentare, con il Centrodestra che ha chiesto una mediazione sul testo”.
I punti contenuti nel testo del Ddl Zan “non sono generalmente condivisi” e “serve quindi un dibattito: ha senso usare il diritto penale come promozione di nuovi diritti senza l’unanimità parlamentare? Secondo me, no”. Inoltre, a giudizio di Rizzetto, la maggioranza si starebbe creando problemi in suo seno, dal momento che “il tema dell’identità di genere è un concetto filosoficamente e sociologicamente uguale a tutti”. Per quanto concerne il pericolo di compimento di atti discriminatori, come cita l’articolo 4, “si poteva fare una modifica del codice penale all’articolo 604. Esistono anche la Legge Mancino e l’articolo 3 della Carta costituzionale”.
WALTER RIZZETTO (FDI): “L’ITALIA CONDANNI LA COOPERAZIONE CULTURALE IN EUROPA CON PAESI CONTRARI ALL’OMOSESSUALITÀ”
Nel prosieguo del collegamento audiovisivo con la trasmissione “Omnibus”, Walter Rizzetto ha ribadito che, approvando il Ddl Zan, “andremmo a modificare un articolo della Costituzione con una legge ordinaria che potrebbe essere molto più modificabile rispetto alla Costituzione stessa da parte dei Governi successivi”. L’obiettivo di Fratelli d’Italia si chiama mediazione, cercando di investire qualche altro giorno nel dibattito, al fine di raggiungere un’intesa che soddisfi tutti.
Inoltre, è stata presentata dal partito di Giorgia Meloni una mozione affinché l’Italia vada in Europa per condannare la cooperazione culturale rispetto a Stati che prevedono reati di omosessualità. “Il nostro Paese fa affari con altre nazioni che condannano a livello penale il reato di omosessualità – ha precisato Rizzetto –. Il nostro intento non è quello di mettere sotto scacco qualcuno, ci sembra semplicemente una cosa molto giusta”.