In chiesa tornano cori e cantori. Il Comitato tecnico scientifico (Cts), interpellato dal ministero dell’Interno, ha allargato leggermente le maglie delle regole che vanno rispettate durante le funzioni religiose. Dunque, cade qualche paletto: tornano cori e cantori anche in occasione di eventi di natura religiosa, a patto che sia mantenuto un adeguato distanziamento interpersonale. A tal proposito, è previsto almeno un metro di distanza interpersonale laterale e almeno due metri tra le file del coro e dagli altri soggetti presenti. Queste distanze possono essere ridotte solo se si ricorre a barriere fisiche – intese anche come mobili – per prevenire il contagio tramite droplet. Inoltre, l’eventuale interazione tra cantori e fedeli deve garantire il massimo rispetto delle raccomandazioni igienico-comportamentali, nello specifico il distanziamento di almeno due metri. Familiari e parenti non sono però tenuti al distanziamento.
CHIESA, TORNANO CORI E CANTORI: NO DISTANZIAMENTO TRA CONGIUNTI
Questo vale per tutti i componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi, i congiunti e i parenti con una frequentazione stabile. Inoltre, possono stare vicine anche persone che non sono legate da un vicolo di parentela, affinità o matrimonio, ma che condividono abitualmente gli stessi luoghi o svolgono una vita sociale comune. Si tratta di precisazioni, chiarimenti e disposizioni che il Viminale ha fornito attraverso una nota dopo aver ricevuto tre quesiti dalla Cei. Quindi, dopo aver interpellato il Comitato tecnico scientifico (Cts), ha pubblicato una nota firmata dal capo del dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione Michele di Bari, fornendo così delle risposte importanti in merito alle nuove esigenze rappresentate sull’«urgenza di ritornare all’esercizio della prassi pastorale». Una richiesta era anche quella di «superare il limite del numero di 200 partecipanti alle celebrazioni che si svolgono nelle chiese», soprattutto nelle basiliche e cattedrali che possono ospitare più gente facendo rispettare il distanziamento. A tal proposito, però, il Comitato tecnico scientifico (Cts) ha preso in esame la questione e l’esito è stato prodotto con una documentazione protocollata il 22 luglio.