“Ego te baptizo in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti”. La formula pronunciata dal Pontefice durante il rito del battesimo celebrato durante la veglia per la Pasqua in San Pietro ha segnato l’ingresso nella comunità cattolica di sette catecumeni – due uomini e cinque donne provenienti da altrettanti stati diversi. Tra di essi – la notizia è stata resa nota solo a ridosso della cerimonia da un comunicato della sala stampa vaticana – c’é anche il giornalista e saggista di origine egiziana Magdi Allam, vice direttore del Corriere della Sera. Le persone battezzate e credenti – ha ricordato il Santo Padre nella sua omelia – “non sono mai veramente estranee l’una per l’altra, possono separarci continenti, culture, strutture sociali o anche distanze storiche. Ma quando ci incontriamo, ci conosciamo in base allo stesso Signore, alla stessa fede, alla stessa speranza, allo stesso amore, che ci formano”. La “realtà del battesimo” – ha proseguito – è che “voi diventate un’unità”, una “cosa sola” con il Risorto, “e così una cosa sola tra di voi”. Nell’incontro fra cristiani, infatti secondo papa Ratzinger, “sperimentiamo che il fondamento delle nostre vite è lo stesso. Sperimentiamo che nel più profondo del nostro intimo siamo ancorati alla stessa identità, a partire dalla quale tutte le diversità esteriori, per quanto grandi possano anche essere, risultano secondarie”. “I credenti non sono mai totalmente estranei l’uno all’altro – ha ribadito Benedetto XVI nell’omelia -. Siamo in comunione a causa della nostra identità più profonda: Cristo in noi. Così la fede è una forza di pace e di riconciliazione nel mondo: è superata la lontananza, nel Signore siamo diventati vicini”. A fare da padrino a Magdi Allam, che ha assunto oggi il nome di Cristiano e che ha ricevuto anche il sacramento della Confermazione e della Comunione, era il deputato di Forza Italia Maurizio Lupi.
La notizia del battesimo di Magdi Allam era stata mantenuta nel più stretto riserbo, ed è stata resa nota a poche ore dall’inizio della celebrazione dal direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. “Per la Chiesa cattolica – ha spiegato lo stesso Padre Lombardi – ogni persona che chiede di ricevere il Battesimo dopo una profonda ricerca personale, una scelta pienamente libera e un’adeguata preparazione, ha il diritto di riceverlo”. I motivi di questa riservatezza sono facilmente intuibili. Magdi Allam, considerato a buon diritto uno dei partecipanti più influenti e in vista nel dibattito del rapporto tra Occidente e mondo arabo (argomento al quale ha dedicato diversi libri), ha spesso preso posizioni molto vicine a quelle dei critici più severi del mondo islamico, non mancano di suscitare dibattiti tra i difensori più strenui dell’identità dell’Occidente e le posizioni più aperte verso l’influsso delle altre culture. I suoi ammiratori lo hanno citato spesso come modello di musulmano moderato e di arabo integrato nel mondo, nella cultura e nel sistema di valori propri dell’Occidente; per i suoi detrattori si tratta invece di un personaggio che alimenta ostilità e sospetti.
La reazione dell’Ucoii, organizzazione denunciata più volte da Allam per i suoi presunti rapporti con il terrorismo integralista, non si è fatta attendere. Per il suo portavoce Issedin Elzir, quella del giornalista egiziano di abbracciare il Cristianesimo è “una scelta personale” di cui deve ora rispondere “solo a Dio”, nel suo rapporto diretto con lui. “Un musulmano non può cambiare la propria fede”, ricorda ancora Elzir, che è anche imam a Firenze, “ma se lo fa qui in Italia è una scelta personale, che riguarda la sua etica”. Quanto all’apostasia, che può essere punita severamente nel mondo islamico, “un musulmano – risponde Elzir – non applica la legge islamica: una sentenza islamica può essere emessa solo in uno stato islamico”.