Il Governo italiano ha espresso «Forte preoccupazione» per gli ultimi avvenimenti a Gaza. «Le notizie che giungono da Gaza – si legge in una nota della Farnesina – destano forte preoccupazione e apprensione per la sorte di tanti civili innocenti e sincera commozione per il numero delle vittime che tende purtroppo ad aumentare di ora in ora». E il ministero degli Esteri entra nel merito poco più avanti specificando che «Il Governo italiano, che ha ancora recentemente sostenuto, con il larghissimo consenso del Parlamento, il diritto di Israele all’autodifesa, rivolge un appello accorato agli amici israeliani perché venga fatto tutto il possibile per assicurare la protezione dei civili e l’invio di aiuti umanitari». Aggiungendo come «Ancora una volta è chiaro quanto grave e quanto irresponsabile sia stata la violazione della tregua da parte di Hamas»
Quasi immediata la replica del leader del Partito Democratico Walter Veltroni che usa parole dure sulla posizione del Governo espressa dal Ministero guidato da Franco Frattini definita «particolarmente inadeguata» ed esorta l’esecutivo a chiedere un immediato “cessate il fuoco”. «Quello che sta avvenendo in queste ore in Medio Oriente – ha stigmatizzato Veltroni in una nota – è estremamente grave: c’é il rischio di una pesante radicalizzazione della situazione con conseguenze drammatiche per la stabilità e la sicurezza della regione oltre che per il gran numero di vite umane già travolte o messe a rischio. L’obiettivo rimane quello di una risoluta lotta al terrorismo, che è stato in tutti questi anni una minaccia alla sicurezza dello stato e dei cittadini di Israele, e questo obiettivo passa attraverso il difficile ma necessario reciproco pieno riconoscimento».
E Papa Benedetto XVI, parlando alle migliaia di persone che affollavano piazza San Pietro sotto le finestre del suo appartamento, ha ricordato come i patriarchi e i capi delle Chiese cristiane di Gerusalemme abbiano invitato oggi i fedeli a pregare «per la fine del conflitto nella striscia di Gaza e implorare giustizia e pace per la loro terra». «Mi unisco a loro – ha detto – e chiedo anche a voi di fare altrettanto, ricordando, come essi dicono “le vittime, i feriti, quanti hanno il cuore spezzato, chi vive nell’angoscia e nel timore, perché Dio benedica con la consolazione, la pazienza, la pace che vengono da Lui”». «Le drammatiche notizie che ci giungono da Gaza – ha proseguito – mostrano quanto il rifiuto del dialogo porti a situazioni che gravano indicibilmente sulle popolazioni ancora una volta vittime dell’odio e della guerra». «La guerra e l’odio non sono la soluzione dei problemi. Lo conferma anche la storia più recente. Preghiamo – ha esortato – affinché il Bambino nella mangiatoia ispiri le autorità e i responsabili di entrambi i fronti, israeliano e palestinese, a un’azione immediata per porre fine all’attuale tragica situazione».