Si calcolano circa 30.000 presenze ai suoi funerali. Non male per una povera vecchietta nata e cresciuta in uno sperduto borgo calabro. Fortunata “Natuzza” Evolo venne al mondo sul finire dell’estate del 1924, nel piccolo paese di Paravati, in provincia di Vibo Valentia. Suo padre intraprese, come molti italiani dell’epoca, un viaggio in Argentina in cerca di fortuna. Non fece mai ritorno a casa. Natuzza fu dunque costretta a lavorare come domestica fin da giovanissima età. A 14 anni cominciarono a manifestarsi i primi strani fenomeni che avrebbero caratterizzato la sua lunga vita. Non solo le apparve la Madonna, ma anche molti santi, angeli e il figlio di Dio Gesù Cristo. Oltre alle visioni Natuzza era colta da momenti di estasi e, durante i giorni della Pasqua, le apparivano stimmate che le facevano rivivere la Passione. Come molti altri casi simili, Natuzza venne inizialmente osteggiata, sottoposta a un esorcismo e creduta pazza. La richiesta di entrare in convento venne respinta proprio a causa degli insoliti fenomeni che la contraddistinguevano. Quindi Natuzza si sposò. Era il 1943. Dal fortunato matrimonio nacquero cinque figli. Col passare del tempo la fama di questa umile donna protagonista di miracoli e grazie di guarigione verso i suoi prossimi si estese in ogni angolo del mondo. Per anni ed anni Natuzza ha ricevuto centinaia di visite giorno per giorno da gente che chiedeva una guarigione, persone in crisi spirituale, gente che voleva sapere la condizione dei propri cari defunti o semplicemente curiosi. Si crearono così i cosiddetti cenacoli di preghiera. Presto anche i media, come avvenne per San Padre Pio, cominciarono a presentare interviste e documentari sulla mistica calabrese. Le visioni di Natuzza non sono mai state riconosciute dalla Chiesa Cattolica, sebbene questa abbia approvato i numerosi movimenti di preghiera suscitati dalla sua esperienza. Natuzza non si è infatti mai allontanata dai sacramenti né ha mai tratto profitto dalle proprie opere spirituali e dalle misteriose guarigioni occorse a molti di coloro che l’hanno incontrata.
Una pioggia incessante non è servita a dissuadere le persone a partecipare ai funerali, a Paravati dove la messa è stata celebrata grazie anche all’allestimento di un palco nel piazzale antistante la chiesa principale del paese.
«Mi avete chiesto – ha detto il vescovo di Mileto – se Natuzza sarà Santa subito. Ebbene il vostro lungo applauso all’arrivo del feretro è una prima risposta. Lei è già santa perché è in Paradiso. L’istruttoria per il processo di beatificazione è un problema solamente nostro che seguiremo secondo le procedure e senza fretta. E poi più volte mi avete chiesto la posizione della chiesa rispetto alla figura di Natuzza. Ebbene a quest’ultima domanda si può rispondere con la presenza della delegazione dei vescovi calabresi che sta partecipando a questo funerale».
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