Alluvione in Toscana. Alluvione a Lucca e Pisa, il fiume Serchio tracima ed esonda travolgendo campi e allagando case, rovinando raccolti e danneggiando infrastrutture. Aziende in ginocchio, contadini disperati, persone in fuga, come profughi. Era tutto inevitabile? Uno scherzo irrimediabile del destino? Pare di no. Piuttosto la cattiva gestione del territorio da parte delle autorità competenti. Così sembra essere stando a sentire la versione dei protagonisti, loro malgrado, dell’inondazione del Serchio. «Là in fondo c’era un argine rotto già da tempo» dice un contadino intervistato sul luogo da un giornalista. «Sono venuti l’anno scorso, “ripareremo, ripareremo tutto”, hanno detto. Ma non è successo niente».
Il contadino è esasperato. Rischiava di morire nel sonno, sopraffatto dalla massa d’acqua che ha invaso la sua abitazione di notte, mentre egli dormiva con sua moglie. L’acqua inesorabile è penetrata dentro il suo garage, dentro la sua casa, rovinando pavimenti, tappeti, mobili, sporcando ovunque e, soprattutto, mettendo in pericolo la vita della sua famiglia. E ora il walzer inevitabile dello scaricabarile, gli uni riversano la responsabilità su gli altri. E la verità, come sempre, rimarrà sommersa fino alla prossima alluvione. Intanto la regione Toscana ha chiesto lo stato di calamità per 11 milioni di euro.
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