«Il combinato disposto delle due mozioni dei principali gruppi – h spiegato il ministro Sacconi – se tradotto in norme di legge non consentirebbe più un caso Englaro». Sacconi ha rilevato come tanto nella mozione del Pdl quanto in quella del Pd non si considera terapia l’idratazione e la nutrizione «e nel momento in cui nega che sia trattamento la nutrizione e l’idratazione si nega il fondamento degli atti giudiziari che hanno consentito la morte di Englaro: quindi le due mozioni confermano giusta la strada scelta dal governo di adottare un provvedimento d’urgenza del governo».
«Considerazione – ha continuato Sacconi – positiva ma anche amara, perché il Senato della Repubblica arriva tardi rispetto a una persona che poteva e doveva essere salvata. Un atto che la stampa internazionale considera e definisce eutanasico.» Ma la mozione del Pd, ha detto Sacconi, se nega che idratazione e nutrizione siano terapia, «con un salto logico riconosce quella possibilità attraverso la dichiarazione espressa della stessa persona». E «questo punto rimane un nodo da sciogliere in sede legislativa».
Il gruppo del PdL al Senato ha presentato una mozione in cui si impegna il governo “a garantire alimentazione e idratazione in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere negate da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi”. La mozione è stata firmata anche da Lega, Udc e Gruppo delle Autonomie. La mozione è stata modificata dopo la richiesta in Aula del senatore del Pdl, Oreste Tofano, di omettere la frase “in attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita”.
La mozione presentata dal Pd nell’impegnare il governo a sostenere l’approvazione di un disegno di legge sul testamento biologico insiste, in particolare, sul principio dell’autodeterminazione dell’individuo sottoposto a cure mediche, e sostiene che il disegno di legge deve ispirarsi ai seguenti principi: “No a qualunque forma di eutanasia; no all’accanimento terapeutico; no all’abbandono terapeutico; sì all’alleanza terapeutica medico-paziente, con l’impegno del medico a garantire al paziente tutte le cure di bui ha bisogno anche nella fase di fine vita”.
I democratici affrontano anche il tema dell’idratazione e alimentazione sostenendo che “nell’ambito del principio di autodeterminazione è ammessa l’eccezionalità dei casi in cui la sospensione di nutrizione e idratazione sia espressamente oggetto della dichiarazione anticipata di trattamento”. Per il Pd “la dichiarazione anticipata della propria volontà risponde ai principi di libertà e di autodeterminazione”. Sempre nella mozione del Pd si invita a istituire una commissione di studio che affronti il tema delle cure di fine vita per i casi come quelli di Eluana Englaro.