Le litanie dei Santi hanno accolto l’inizio del ministero pastorale di mons. Francesco Beschi alla guida della diocesi di Bergamo. Nella giornata di ieri mons. Beschi, che è stato ordinato vescovo di Bergamo il 22 gennaio 2009, ha preso possesso della sua diocesi con una celebrazione molto partecipata nella cattedrale dedicata a Sant’Alessandro. All’eucaristia hanno preso parte venti vescovi lombardi, guidati dal cardinale metropolita Dionigi Tettamanzi che ha posto il suo indirizzo di saluto e ha annunciato ai fedeli che «il vescovo Francesco Beschi è pastore della santa Chiesa di Bergamo». Beschi ha raccolto il pastorale dal vescovo Roberto Amadei, che ha guidato la comunità bergamasca per diciotto anni.
La lunga giornata di Beschi, già vescovo ausiliare di Brescia dal 2003, aveva visto il suo inizio nella parrocchiale di Paratico (in provincia di Brescia, ma già diocesi di Bergamo) per poi proseguire nella chiesa di Paderno, dedicata a Giovanni XXIII, della parrocchia di Seriate (la più popolosa della diocesi). Intenso l’abbraccio con le suore claustrali nel monastero delle Clarisse a Bergamo e con alcuni rappresentanti della vita consacrata. Dopo l’incontro istituzionale nel Palazzo del Comune, il Vescovo ha fatto tappa nella chiesa Ipogea del seminario dove ha abbracciato i giovani che lo attendevano in preghiera. Un corte informale ha poi accompagnato mons. Beschi lungo le vie della Città Alta per approdare in cattedrale.
Nell’omelia il vescovo Francesco ha sottolineato le sue priorità pastorali per una Chiesa che sia casa, maestra e madre, come diceva il beato Giovanni XIII. «Una Chiesa non di parte, ma che prenda parte, come l’ha presa Gesù a cominciare dalla storia dei più piccoli, dei più deboli, degli insignificanti». In omaggio alla nuova sede, Beschi ha modificato il suo stemma episcopale, inserendo due gigli bianchi. I gigli identificano «il patrono della diocesi, Sant’Alessandro, dal cui sangue nacquero quei fiori a simboleggiare la purezza della fede del martire, primo cristiano giunto a Bergamo». Il vescovo Beschi, nato a Brescia il 6 agosto del 1951, ha mantenuto sul cartiglio dello stemma le parole evangeliche «Secundum verbum tuum» con cui Maria accolse l’Incarnazione.