L’influenza messicana poteva essere prevista perché in qualche modo il virus ‘covava’ da alcuni anni nei maiali, ma la ricerca sulle sue nefaste potenzialità é stata trascurata per anni rispetto all’attenzione dedicata invece ad altri tipi di influenza.
E’ la tesi sostenuta dal settimanale New Scientist in un articolo intitolato: ‘influenza suina, la pandemia prevedibile?’. Avremmo dovuto vederla arrivare, dice il magazine britannico, infatti questo tipo di virus H1N1 è emerso in USA nel 1998 e da allora è divenuto endemico negli allevamenti suini del Nord America. Inoltre fatti propri geni di influenza umana, aviaria e suina, il virus è divenuto un ‘mosaico’ che si é evoluto rapidamente divenendo sempre più pericoloso e alla fine dando luogo al ceppo che spaventa il mondo in questi giorni.
Sapevamo da oltre dieci anni che l’influenza suina può causare una pandemia umana ma nessuno ha prestato attenzione a tutte le avvisaglie di ciò, dice a New Scientist Richard Webby del St Judés Children’s Research Hospital di Memphis, Tennessee: nel 1998 infatti, spiega l’esperto, l’H1N1 suino si é ibridato con virus umani e aviari, dando luogo a un ‘mosaico’ triplo affiorato in Minnesota, Iowa e Texas.
“E proprio la sua capacità di evolvere rapidamente ha posto le basi per la potenziale comparsa di un’influenza pandemica in Nord America”, spiega Amy Vincent del dipartimento statunitense di Agricoltura (USDA) presso Ames, Iowa. Lo stesso Webby, già nel 2004 avvertiva che “i maiali in Usa sono un’importante riserva di virus potenzialmente pandemici”. “Il triplo mosaico nei maiali potrebbe essere stato il precursore dell’influenza messicana”, spiega Robert Webster, del St Judés.
Tutte queste evidenze suggeriscono che l’influenza suina era un disastro in attesa di accadere. Ciò nonostante ha ottenuto poca attenzione dalla ricerca forse perché causa di infezioni lievi; finora, ma adesso il virus ha smesso di comportarsi così bene.