“Stamane alle 7.30, ore 5.00 italiane, una pattuglia di paracadutisti della Folgore – ha reso noto il maggiore Armoriello – è stata attaccata nella provincia di Badghis, a nord di Herat, a due chilometri dalla base italiana di Bala Moaghab.
I militari italiani – ha aggiunto Armoriello – hanno immediatamente risposto al fuoco e non hanno riportato feriti, ma solo alcuni danni agli automezzi. La pattuglia ha poi proseguito la regolare attività”.
L’attacco di oggi ad una pattuglia di paracadutisti è l’ennesimo “atto ostile” nei confronti dei militari italiani in Afghanistan verificatisi negli ultimi giorni: giorni caratterizzati da una tensione crescente sia ad Herat, nell’ovest, che a Kabul, le due aree dove sono schierati i parà della Folgore.
L’ultimo attacco risale a ieri, quando nella Mushai Valley, ad una cinquantina di chilometri dalla capitale, è stato preso di mira un convoglio italiano: i militari hanno risposto al fuoco e nessuno è rimasto ferito, solo un mezzo è stato danneggiato.
Giovedì sera colpi di arma da fuoco ed esplosioni vicino alla base di Camp Arena, ad Herat, avevano fatto scattare l’allarme tra i militari, poi rientrato, mentre mercoledì alcuni razzi erano stati lanciati contro un distaccamento di carabinieri ad Adraskan, sempre nell’ovest, finendo a circa 300 metri dal bersaglio. Si tratta di episodi, questi ultimi, che sono ormai all’ordine del giorno e che non sempre vengono resi noti.
Il mese di maggio è stato anche caratterizzato dal grave incidente, avvenuto il 3, ad Herat, in cui è morta una ragazzina di 13 anni, in seguito ai colpi di arma da fuoco sparati da un mitragliere italiano contro la vettura su cui viaggiava, che non si era fermata ai segnali di alt. Su questo episodio è in corso un’inchiesta della procura di Roma.