Il cardinale Caffarra è stato minacciato di morte. Un episodio simile era accaduto nel 2009.
«Uccideremo il cardinale Caffarra»: così un voce anonima ha riferito ad un operatore del 113 che rispondeva al telefono. Immediatamente le forze dell’ordine hanno rintracciato la provenienza della minaccia all’arcivescovo di Bologna e presidente della presidente della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna. La chiamata era partita da una cabina telefonica in via Murri 1. A quanto si è appreso, la voce aveva un timbo maschile, senza significative flessioni dialettali e con una certa concitazione.
L’episodio risale a martedì, alle 19.29. Non è la prima volta che il cardinale è oggetto di minacce del genere. Nel 2009 era giunta, sempre, sempre al 113, una telefonata simile. La Digos, incaricata delle indagini, sta cercando di ravvisare somiglianze tra le due voci. Nel frattempo, in attesa di riscontri, si è deciso di rafforzare le misure di sicurezza nei suoi confronti, specialmente in occasione delle sua uscite pubbliche.
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Dal canto suo, il cardinale è sereno e fa sapere che nulla cambierà nella sua vita né nell’agenda dei suoi impegni: «Per questa preoccupazione si può dire che il mestiere che fa lo vaccina, la sua fede lo vaccina. E del resto anche Gesù ha detto che dopo di lui altri sarebbero stati perseguitati», ha dichiarato il suo portavoce Adriano Guarnieri. La Procura, intanto, ha aperto un fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di minacce gravi aggravate dall’odio religioso.