«Io ho scelto». Un gruppo di ragazzi – alcuni di origine italiana, altri di origine straniera – spiegano alla telecamera i motivi per cui hanno scelto di seguire l’ora di religione a scuola. È l’ultima trovata della Diocesi di Padova: il 12 febbraio infatti scadono i termini per i ragazzi che si iscrivono al primo anno di un ciclo scolastico per decidere se avvalersi o no dell’insegnamento della religione.
«Ho scelto di pensare con la mia testa. Ho scelto, perché mi stavano stretti i vestiti che mi cucivano addosso». Molte le facce di ragazzi immigrati, un target privilegiato dello spot: i dati sul numero di stranieri che frequentano l’ora di religione, infatti, sono molto inferiori a quelli dei figli di italiani.
Proselitismo? Niente affatto, spiegano dalla Diocesi.
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«L’ora di religione non mira a far proseliti – garantisce un comunicato – ma approfondisce i valori più grandi come la pace, la vita umana e la fraternità. In questi valori tutte le religioni devono incontrarsi. Si impara che la libertà e la dignità delle persone sono sacre per tutti, qualunque sia la provenienza, il colore, il sesso, la religione».