Im-Scouting è il “Mossad” del calcio, e rivela i vizi e le bravate notturne dei giocatori a chi paga per farlo.
Si chiama Im-Scouting, è una società di consulenza e sicurezza israeliana, e il suo compito è quello di spiare i giocatori di calcio. Da un paio di anni scruta, indaga e annota ogni particolare rilevante della vita dei calciatori, specie di quella notturna, e dietro lauto compenso fornisce le informazioni a chi le richiede, di norma i presidenti delle squadre, che tormentati costantemente dall’irrequietezza dei propri cavalli di razza non esitano a sborsare quanto richiesto.
«Un giocatore è un investimento: noi aiutiamo il club a non farlo svalutare», il suo fondatore, Zeev Reznik, come riporta Il Corriere della Sera. La sede dell’agenzia si trova in una palazzina anonima di Ramat Gan, quartiere nord di Tel Aviv, sopra la sede d’un sindacato. Im-Scouting avrebbe schedato 50 mila calciatori di 45 campionati, con dati personali, video, audio, foto. «Non trascuriamo nemmeno la più insignificante delle informazioni», spiegano. I costi? Si aggirano attorno tra i 15 e i 24 mila euro e la informazioni sono il frutto dei trucchi dl mestiere noti solo ai professionisti.
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Non a caso, fanno parte dell’agenzia persone che hanno lavorato anni nell’intelligence militare israeliana. «Facciamo cose che i club non possono permettersi. Mi viene in mente quando un club greco ci ha chiesto notizie su Mozart, del Livorno, e alla fine ha deciso che costava troppo. O Pablo Hernandez, che dopo il nostro report fu scartato alle selezioni per una squadra inglese…» spiega Zac Ezrati, che nell’esercito era addetto alle telecomunicazioni. Tra i giocatori schedati, alcune “chicche”: Mario Balotelli, «Uno che si caccia nei guai»; Adrian Mutu, con la parola cocaina alla nona riga, e Felipe Melo, «troppo aggressivo e irresponsabile».