Autostrade per l’Italia annuncia la sua stangata che va ad aggiungersi alle tante che si porta con sé la manovra finanziaria. Un aumento, entrando nel dettaglio delle cifre, che porterà le tariffe a salire del 3,51%. La società spiega poi a cosa è dovuta la cifra: è infatti ottenuta sommando il peso dell’inflazione (+ 1,47%), il costo degli investimenti effettuati (+1,99%) e la remunerazione per i nuovi investimenti da effettuare (+0,05%) come previsto dalla convenzione unica vigente. Nelle tariffe di pedaggio sono previsti a titolo di integrazione chilometrica a beneficio dello Stato 6 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e 18 millesimi di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5. L’aumento delle tariffe autostradali è un classico del primo gennaio di ogni anno, in quanto viene applicato costantemente a inizio nuovo anno. Lo scorso anno l’aumento era stato notevolmente peggiore, con un ritocco del ben il 6%, il doppio quasi rispetto al 2009. Autostrade per l’Italia ci tiene a far sapere che la società ha in corso d’opera numerosi interventi di ammodernamento e miglioramento della rete autostradale del nostro Paese. Nel periodo 1 ottobre 2010 fino al 30 settembre 2001, ad esempio, sono stati investiti 1,4 miliardi di euro, i quali sono da considerarsi in un piano che prevede investimenti per venti miliardi di euro per migliorare ben novecento chilometri di rete autostradale nei prossimi dieci anni. Al momento sono stati già fatti interventi su oltre 280 chilometri di strada per un ammontare totale di spesa superiore ai sette miliardi di euro. Al momento si sta anche lavorando alla realizzazione di terze e quarte corsie, nuovi svincoli e rifacimento e adeguamento dell’impianto di illuminazione, ventilazione dei sistemi antincendi di un totale di 407 gallerie. La rete autostradale si estende complessivamente su 3132 chilometri e vi transitano ogni giorno circa cinque milioni di vetture. Autostrade per l’Italia è detenuta al 100% dalla holding di partecipazioni Atlantia quotata alla Borsa Italiana SpA con una capitalizzazione di circa 10 miliardi di euro a fine 2009.
All’interno del gruppo ci sono poi società convenzionate che gestiscono tratte particolari della Rete, ad esempio la Torino-Milano gestita dal gruppo Gavio.