Le case degli italiani dovranno avere tutte l’attestato di certificazione energetica (Ace), ed essere in linea, quindi, con le norme vigenti in materia. Si tratta di una norma introdotta dal decreto legislativo sulle rinnovabili dello scorso marzo, che recepiva a sua volta una direttiva comunitaria in materia di fonti rinnovabili (2009/28/CE). Ma che è stata resa attiva solo da ieri, per effetto dell’approvazione della manovra finanziaria. La vera novità consiste nel fatto che sarà obbligatorio dichiarare l’indice di prestazione energetica in tutti gli annunci immobiliari, qualunque sia il loro metodo di diffusione: tv, radio, giornali, volantini, o web. Vuol dire che accanto alla indicazioni riguardando posizione, superficie e rifiniture ci dovranno essere quelle relative ai consumi. Un norma destinata evidentemente a modificare profondamente il mercato immobiliare. Ad oggi, infatti, la classificazione va dalla “A” (altissima efficienza energetica) alla “G” (standard inaccettabili), mentre la “C” corrisponde al semplice rispetto delle norme vigenti. Ebbene: se già adesso gli immobili di nuova costruzione catalogati con la lettera “B” sono fuori mercato, in molti dovranno metter mano al portafogli per realizzare importanti opere di ristrutturazione della propria abitazione. Chi spesso, ad esempio, è proprietario di una villa o di un villino, si ritrova in un ambiente scarsamente efficiente dal punto di vista energetico, con grandi dispersioni di calore. Laddove volesse vendere il proprio immobile, senza la certificazione andrebbe incontro ad una drastico deprezzamento della sua proprietà. La norma intende promuovere e valorizzare gli edifici ambientalmente più virtuosi ma provocherà non pochi sommovimenti nell’economia del settore. Il Governo Monti, infatti, ha confermato l’ecobonus da 55% per i lavori di riqualificazione, mentre quello Irpef del 36% per le ristrutturazioni immobiliari diventa permanente. Va da sé che l’insieme dei provvedimenti combinati potrebbe potenzialmente provocare una corsa ad interventi di ristrutturazione e riqualificazione degli abitati.
Unico problema del procedimento, consiste nel fatto che la parte del settore immobiliare dedicata questo genere di realizzazioni è ancora relativamente giovane e, spesso, mancano le competenze e le professionalità adeguate per compiere, ad esempio, lavori di coibentazione.