Ondata di scioperi in arrivo e l’Italia si ferma. Non è infatti solo il blocco dei tir attualmente in atto a mettere in crisi il nostro Paese, ma una serie di agitazioni che hanno come causa principale la protesta di alcune categorie di lavoratori contro le liberalizzazioni decise dal governo Monti nell’ambito della propria opera di risanamento economico. In prima fila i tassisti, che hanno smesso da poche ore le loro agitazioni, a seguire arriveranno i farmacisti, i benzinai e anche gli avvocati. Intanto la settimana in corso è interessata dal blocco degli autisti dei tir che protestano contro gli aumenti del prezzo del carburante e altri aspetti della manovra del governo. Dopo aver tenuto in scacco la Sicilia per cinque giorni la settimana scorsa provocando disagi enormi ai cittadini con l’esaurimento delle scorte di carburante e dei prodotti alimentari, la protesta è dilagata per quasi tutta la penisola, da nord e sud. La Fiat ha già dovuto interrompere la produzione nei propri stabilimenti per mancanza di materie prime, mentre in Calabria si denuncia la fine del carburante e i primi problemi anche ai rifornimenti alimentari. Il governo cerca di reagire, minacciando ritorsioni: la legge sugli scioperi infatti prevede sanzioni contro chi opera agitazioni selvagge fuori dal contesto legale, come è il caso del blocco dei tir. Ma diamo una occhiata al quadro delle prossime agitazioni e scioperi. Lo sciopero degli autisti dei tir è previsto duri fino a venerdì 27 gennaio. E venerdì 27 gennaio l’Italia dei trasporti sarà attraversata da un atro blocco totale. Scioperano infatti per 24 ore i dipendenti dei trasporti: ferrovie, aeroplani, mezzi pubblici. Lo sciopero del personale dei treni viene attuato dalle 21 del 26 gennaio fino alle 21 del giorno successivo, il 27. Lo sciopero è proclamato dalle sigle dell’Orsa, del Cub Trasporti e dall’Usb e coinvolgerà treni nazionali e regionali. Sciopera anche il personale degli aeroporti e dei voli aerei. Lo sciopero dei mezzi pubblici si tiene anch’esso venerdì 27 gennaio. Come sempre l’orario dello sciopero dei mezzi pubblici varia di città in città. A Milano ad esempio è previsto dalle 8 e 45 di mattina alle 15 e dalle 18 a termine servizio. A Roma invece si segue il rispetto delle fasce di garanzia che vanno da inizio servizio alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Altre categorie in sciopero. Il primo febbraio è stato annunciato lo sciopero delle farmacie: i farmacisti infatti non approvano la liberalizzazione del settore prevista dal governo. Federfarma proclama lo stato di agitazione a livello nazionale con la chiusura dei punti vendita, gli orari seguiranno quelli di apertura e chiusura dei singoli esercizi come da regolamento.
Il 23 e 24 febbraio è invece previsto uno sciopero degli avvocati che hanno già annunciato di voler incrociare le braccia anche i prossimi 9 e 10 marzo in occasione del congresso nazionale di categoria, per protesta contro la liberalizzazione del settore. Quindi c’è la minaccia della serrata delle pompe di benzina anche se qui si registra una divisione tra i sindacati di categoria.I maggiori sindacati di categoria stanno infatti discutendo se applicare hno sciopero di setet gironi o uno di ben dieci giorni di serrata. Ricordiamo che per legge le pompe di benzina non possono rimanere ferme per più di tre gironi consecutivi, dunque l’agitazioen avrebbe effetto a intermittenza. I benzinai a differenza delle altre categorie lamentano troppe poche liberalizzazioni.