L’Etna torna ad eruttare e saluta il 2012 con la prima manifestazione dell’anno. E’ stata infatti segnalata dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia stamane alle ore 4 e 34 una colata di lava nella sommità della montagna, precisamente nel Nuovo Cratere di sud est. Una zona dove si registrano normalmente fontane di lava ed emissione di cenere, e che ha dato adesso vita a una colonna di cenere alta più di cinquemila metri tanto che i responsabili della sicurezza hanno definito l’evento di criticità elevata. Al momento l’aeroporto di Catania, il primo a subire disagi in caso di eruzione sul vulcano, non ha chiuso il suo spazio aereo, ma ha disposto un periodo di traffico limitato fino alle 14 di oggi. I responsabili dell’impianto di Fontanarossa assicurano che non ci saranno particolari sconvolgimenti degli orari di partenza e arrivo dallo scalo internazionale: il sito ufficiale dello scalo mette a disposizione informazioni aggiornate su eventuali ritardi o cancellazioni. I primi effetti della nuova eruzione si sono cominciati a sentire verso le ore 22 di ieri per poi accentuarsi con l’esplosione del cratere in questione verso le 4 e 30 di questa mattina; gli esperti comunque assicurano non esserci stati rilevamenti sismici, dunque nessuna scossa di terremoto. La colonna di cenere che si è alzata nel cielo si è spostata e continua a filo in direzione sud ovest e cioè verso la Valle del Bove dove non esistono insediamenti abitativi, fortunatamente. Quella in questione rientra nelle cosiddette attività stromboliane, un tipo di attività vulcanica che presenta sequenza ritmica continua di esplosioni all’interno di un cratere. Si assiste cioè a un movimento all’interno del vulcano di magma che fonde a una temperatura di 1050 e 1100 gradi generando gas che dà vita a fuoriuscita di fontane di lava alte anche cinquecento metri sopra la cima del cratere in eruzione. Lo scorso anno l’Etna, il maggior vulcano attivo italiano, aveva dato parecchi segni di vita con eruzioni e anche scosse di terremoto che avevano allertato la popolazione residente nella zona, fortunatamente senza alcuna conseguenza particolare.