Epifania: rivelazione, manifestazione, per i primi cristiani “festivitas declarationis”. E’ il giorno in cui la Chiesa celebra il riconoscimento per così dire “ufficiale” della nascita del Salvatore, quando il Bambino Gesù, nato da pochi giorni, viene adorato dai Re Magi Gaspare, Baldassarre e Melchiorre, il riconoscimento cioè anche da parte del mondo pagano della nascita del Cristo. I tre Re Magi rappresentano infatti l’universalità del messaggio della Salvezza inteso per tutti anche le popolazioni pagane e non solo per i giudei. Nel Martirologio Romano la Solennità dell’Epifania del Signore ricorda la triplice manifestazione di Gesù Cristo a Betlemme, con l’adorazione dei re Magi; nel Giordano, con il battesimo di Giovanni, e Cana di Galilea, alla festa di nozze, mutando l’acqua in vino nuovo. Baldassarre, Melchiorre e Gaspare erano tre studiosi la cui origine si fa risalire all’attuale territorio iracheno o persiano, tre antichi saggi che studiavano le stelle, fra le altre cose. E proprio studiando le stelle videro la stella cometa che si dirigeva verso il territorio palestinese. Secondo la tradizioen oriental einfatti un astro appariva nel cielo ogni volta che nasceva un grande re. Decisero dunque di mettersi in viaggio per rendergli omaggio. Qualcosa di grande comunque doveva accadere, era quello che i tre re Magi avevano percepito. Durante il viaggio vengono avvertiti in sogno che troveranno il Salvatore Bambino e a lui porteranno in dono oro, incenso e mirra, quanto di più prezioso si poteva allora pensare. Anche i doni portati hanno un preciso significato: l’oro è quanto veniva donato ai re e il Bambino Gesù è il re dei re: l’incenso come simbolo di adorazione della sua divinità; la mirra veniva usata nel culto die morti e Gesù era uomo, dunque mortale. Essi vengono citati nel solo Vangelo di Matteo, nel dettaglio vengono indicati i doni che portano ma non i loro nomi, che la tradizione identificò poi con quelli conosciuti. Essi vennero poi invitati dal Re Erode che aveva come unico intento quello di uccidere il Salvatore. Come dice il Vangelo di Mattero, “Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella, e siamo venuti per adorarlo”. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s’informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta”. Nomi quelli die Magi che hanno questo significato: Melchiorre il più anziano, il suo nome deriverebbe da Melech, che significa Re; Baldassarre deriverebbe da Balthazar, antico re babilonese, quasi a suggerire la sua regione di provenienza; Gasparre, per i greci Galgalath, significa signore di Saba. Marco Polo arrivò a identificare la loro città di provenienza, appunto quella di Saba.
Secondo la tradizione i resti dei re Magi furono ritrovati in India da Sant’Elena e quindi trasferiti a Costantinopoli, dove secondo sempre la tradizione furono poi portati a Milano poco dopo l’annoo Mille dove riposano tutt’oggi nella basilica di Sant’Eustorgio.