Il 27 dicembre la Chiesa cattolica rende omaggio a San Giovanni apostolo, nato a Betsaida (Israele) all’inizio del I secolo presso una famiglia di pescatori di ceto medio, composta dalla madre Salomè, il padre Zebedeo e il fratello Giacomo. San Giovanni non fu solo un apostolo, ma anche un evangelista, e a lui viene infatti attribuita l’opera del quarto vangelo. Il Santo era un apostolo speciale, “il discepolo tanto amato da Gesù”, sempre presente durante i principali eventi della vita del maestro. La grande profondità di scrittura gli valse la qualifica di teologo e, tra i testi attribuiti al Santo, troviamo tre lettere, l’Apocalisse e il quarto vangelo. Non confermata ma probabile la paternità anche dell’Apocrifo di Giovanni. Raffigurato spesso in dipinti e sculture con il simbolo dell’aquila perché, come l’aquila non era rimasta accecata osservando direttamente lo splendore del sole, così il Santo non era crollato d’innanzi alla vera luce del Verbo. Le informazioni riguardanti la vita del Santo provengono dagli Atti degli apostoli, dai quattro vangeli e da pochi testi apocrifi attribuiti a San Giovanni. Secondo tradizione San Giovanni, prima di incontrare il Messia, era con Andrea al seguito di Giovanni il Battista. La vocazione del Santo si trova narrata nei vangeli. Il vangelo di Matteo (vers. 4,21-22) e quello di Marco (vers. 1,19-20) raccontano che Giovanni e il fratello Giacomo ricevono la chiamata di Gesù mentre stanno riparando delle reti da pesca con il padre. Secondo invece il vangelo di Luca la chiamata avviene durante l’evento della pesca miracolosa. Il vangelo di Giovanni viceversa descrive il fatto ambientandolo vicino il fiume Giordano in Betania, riportandolo semplicemente come un invito da parte di Gesù a seguirlo nel suo cammino di fede. Dopo la chiamata Giovanni, divenuto discepolo del Cristo lo seguirà sino alla sua morte. Gli anni successivi a quelli descritti negli Atti, collocano l’opera di predicazione di San Giovanni in Asia vicino a Efeso, luogo dove sarebbe poi morto. Fu proprio a Efeso, luogo dove si ritiene vi sia il sepolcro di Giovanni che venne costruita nel VI secolo una basilica, di cui oggi si ritrovano pochissime tracce.
Sempre li vicino, a Patmo, una grotta chiamata “dell’Apocalisse” viene segnalata come il luogo dove il Santo visse durante il periodo d’esilio, dal 1999 la grotta è entrata a far parte dei Patrimoni dell’Umanità protetti dall’Unesco.