Secondo un documento esclusivo pubblicato da Il Fatto Quotidiano, il cardinale Paolo Romeo avrebbe rivelato che ci sarebbe un complotto per uccidere Papa Benedetto XVI. Una vicenda che ricorda l’attentato ai danni di Giovanni Paolo II del 13 maggio 1981, per il quale è stato condannato l’esecutore materiale Ali Agca, ma sul quale si ignorano ancora i mandanti politici. La commissione parlamentare Mitrokhin studiando alcuni documenti segreti di origine tedesca e ungherese, ha però pubblicato una relazione in cui si afferma che l’omicidio del Papa sarebbe stato ideato dal KGB, che avrebbe chiesto il supporto operativo di un gruppo terroristico della Bulgaria, il quale a sua volta avrebbe utilizzato dei militanti dei Lupi grigi, una formazione turca appartenente all’estrema destra.
La più famosa delle congiure per uccidere uno statista è però quella di cui rimase vittima Giulio Cesare. Tutto ebbe origine con l’assunzione della dittatura a vita da parte del console romano. Una scelta che gli creò molti nemici nel partito conservatore, al punto che alcuni senatori, guidati da Decimo Bruto, Gaio Cassio Longino e soprattutto da Marco Giunio Bruto complottarono per assassinare Cesare, riuscendovi infine il giorno delle Idi di marzo del 44 a.C. Molto noto anche l’attentato ai danni del Fuhrer del 1944, guidato dal generale von Stauffenberg. L’esplosione di una bomba, che avrebbe dovuto assassinare Hitler, riuscì però soltanto a ferirlo in modo lieve. Restarono uccisi invece uno stenografo e tre ufficiali.
La reazione dei nazisti fu repentina: ben 5mila persone che avevano partecipato al complotto furono arrestate, e molte finirono per essere giustiziate o deportate nei lager. Non si può infine non citare la congiura delle polveri organizzata da Guy Fawkes, la cui maschera è stata eretta a simbolo degli indignados. Guy Fawkes nel 1605 cercò di fare saltare per aria il Parlamento inglese per uccidere re Giacomo I. Il complotto fu però scoperto da una guardia reale, Thomas Knyvet, che riuscì a fare disinnescare i 36 barili di polvere da sparo. Nella notte del 4 novembre 1605, Fawkes, il cui vero nome sarebbe stato John Johnson, fu scoperto nelle cantine del Parlamento da un manipolo di soldati comandati da Knevytt.
Fawkes portava con sé un orologio, fiammiferi e carta per l’accensione. Una guardia riuscì ad afferrare la torcia dalle mani di Fawkes pochi istanti prima che potesse dare fuoco alla miccia. Guy Fawkes confessò le sue intenzioni, dichiarando che il suo obiettivo era distruggere il Parlamento e uccidere il re, e fu condannato a morte.
(Pietro Vernizzi)