Oggi, per la Chiesa cattolica, si celebra la festa liturgica del Mercoledì delle ceneri. Si tratta del mercoledì antecedente alla prima domenica di Quaresima e, spesso, coincide con l’inizio stesso di Quaresima. In questa giornata i fedeli fanno penitenza e osservano il digiuno dalla carni. E’ per questo che il giorno che precede il Mercoledì delle Ceneri viene comunemente definito Martedì grasso o Carnevale. Nel corso della cerimonia, il sacerdote cosparge il capo del fedele avvicinatosi all’altare con un po’ di cenere benedetta, formando con le dita una croce. Contestualmente, il celebrante pronuncia la formula «Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai» o«Convertiti e credi al Vangelo». Il rito ambrosiano si diversifica rispetto agli altri dal momento che, a Milano, la Quaresima è ritardata di quattro giorni, iniziando la domenica successiva. E, al posto del martedì, c’è, infatti, il Sabato grasso. L’imposizione delle ceneri, quindi, viene effettuata la domenica stessa o il lunedì successivo, mentre il giorno di digiuno e di penitenza è il venerdì precedente. La tradizione fa risalire la differente datazione al fatto che Sant’Ambrogio, impegnato in pellegrinaggio, arrivò con quattro giorni di ritardo a Milano per officiare alla celebrazioni. In realtà, sembra che si tratti di una diversità ben più antica del maestro di Agostino, che si è conservata anche nel rito bizantino. In ogni caso, il gesto rispecchia svariati significati. Anzitutto, il più evidente: le ceneri rappresentano, effettivamente, quello che l’uomo, prima o poi, tornerà ad essere, e richiamo, quindi, la sua fragilità e la vacuità della vanagloria e della ricerca del successo terreno; nonché il suo essere, di conseguenza, bisognoso di Dio. Al contempo sono anche il segno del pentimento e dell’inizio del cammino di pentimento che può portare alla salvezza. Quest’anno la liturgia delle Ceneri sostituisce la festa della Cattedra di Pietro. Il rito viene effettuato dopo l’omelia e costituisce l’atto penitenziale della messa: Esso può anche essere celebrato senza la messa.
Inizialmente, il Papa prendeva parte alla celebrazione dalla basilica di Sant’Anastasia camminando a piedi scalzi, procedendo fino alla stazione quaresimale della basilica di Santa Sabina, dove celebrava la messa. La tradizione è stata interrotta nel Settecento per esser ripresa da Giovanni XXIII nel 1962. Da allora, tuttavia, ha inizio nella chiesa benedettina di Sant’Alselmo