La commissione industria del Senato ha dato il via libera, approvandolo all’unanimità, all’emendamento che reintroduce l’Ici – oggi Imu – per la Chiesa cattolica. L’ok è arrivato subito dopo che il premier Mario Monti era intervenuto per chiarire che l’imposta sugli immobili non si applicherà alla scuole paritarie cattoliche che “svolgono la propria attività con modalità concretamente ed effettivamente non commerciali”. Il presidente del Consiglio aveva fatto presente che si sarebbe approcciato alla questione senza pregiudizi ideologici ma trattandola unicamente per la sua effettiva portata. E’ la prima volta, dal suo insediamento, che Mario Monti partecipa ai lavori di una commissione. Si era presentato a sorpresa di fronte ai colleghi che stavano esaminando il provvedimento accompagnato dal presidente del Senato Renato Schifano e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà. Il capo del governo si era detto convinto del fatto che il no profit sia attività talmente seria e importante per l’intera collettività da non poterci permettere, in suo nome, di adottare comportamenti ambigui che nascondono, semplicemente, l’obiettivo di ottenere detrazioni fiscali illegittime. Nel frattempo, il governo ha comunicato in via informale alla Commissione Europea l’approvazione della norma. Poco prima del voto Monti ha fatto sapere che l’istituzione si è impegnata a chiudere la procedura di infrazione che, dopo due archiviazioni, era stata aperta per una terza volta in seguito alla richiesta dei radicali. In sostanza, il nostro Paese rischiava una condanna perché, secondo la commissione, tra il 2006 e il 2011, sarebbero stati erogati alla chiesa un miliardo di euro di aiuti di stato illegali, proprio sotto forma di sgravi fiscali. Monti, a tal proposito, ha chiesto di non modificare la norma, per non rischiare di intaccare il delicato e complicato meccanismo di andata e di ritorno della decisione in sede europea. Intanto, anche la commissione Bilancio ha dato parer positivo alla maggioranza degli emendamenti del dl liberalizzazioni, tra cui quello sull’Ici alla Chiesa. 



Resta intricata al vicenda relativa alla tesoreria. Vi è una misura, infatti, che imporrebbe a a Regioni ed Enti locali di trasferire la propria liquidità nella Tesoreria unica dello Stato. 

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