Il 19 gennaio viene ricordato dalla Chiesa Cattolica il Beato Marcelo Spinola y Maestre, vescovo spagnolo vissuto nell’Ottocento che si è particolarmente distinto per le opere caritatevoli, nonché per l’impegno sociale profuso a sostegno delle classi più deboli. Marcelo nacque il 14 gennaio 1835 nella piccola isola di San Fernando, in Spagna, nella comunità autonoma dell’Andalusia, in provincia di Cadice. La famiglia di Marcelo era una delle più facoltose del tempo e particolarmente devota. Nonostante fosse una delle più nobili e influenti dell’isola, non ci sono documenti che raccontino in maniera fedele la giovinezza di Marcelo. È certo che grazie alla posizione agiata di cui godeva ha potuto studiare arrivando alla laurea in Diritto all’età di soli 20 anni, nel 1855, diventando avvocato. Fino a questo momento, seppur molto religioso, non presentava particolari segni di vocazione. Tuttavia, in lui era già piuttosto forte il senso di grande carità verso i più bisognosi, dal momento che in tribunale difendeva sovente, senza richiedere alcun pagamento, i diritti di povere persone che avevano subito ingiustizie e soprusi da parte di furbi e potenti.
In lui, però, si manifestava in modo impellente la necessità e il desiderio di consacrare completamente la propria vita al Signore. Seguendo i consigli della sua guida spirituale, il canonico Don Diego Herrero che frequentava fin dalla tenera età, decise di seguire in tutto e per tutto questa sua vocazione: lasciò la professione di avvocato e all’età di 29 anni ricevette l’ordinazione diventando sacerdote. Il suo primo incarico per una quindicina di anni fu quello di cappellano in una chiesa della città di Sanlucar, sempre in Andalusia, per diventare poi il parroco della Chiesa di San Lorenzo nella città di Siviglia. Durante questo periodo si mise in evidenzia per la grande devozione e per i contributi alle attività di alcune associazioni religiose di grande tradizione presenti nel capoluogo dell’Andalusia.
Nel 1879 il suo impegno fu riconosciuto dalle autorità religiose e venne eletto prima canonico della cattedrale di Siviglia e poi vescovo ausiliare dell’arcivescovo dell’arcidiocesi. Qualche anno più tardi fu nominato vescovo di Coira. Il suo impegno verso i bisognosi fu massiccio e costante nel tempo e lo portò a essere il primo vescovo della storia a visitare e dare il proprio aiuto a una delle zone più povere della Spagna, Las Hurdas. Un impegno che ha significato tanto per gli abitanti di questa piccola fetta di Spagna che per tantissimi anni era stata abbandonata dal Governo e dalla stessa Chiesa.
Altro grande merito di Marcelo fu quello di fondare una congregazione religiosa, le ancelle concezioniste del Cuor Divino Gesù, che ancora oggi offre il proprio supporto a quanti hanno bisogno di aiuto. Dopo solo due anni, Marcelo fu spostato a Malaga dove lo attendeva un compito arduo viste le continue lotte sociali che da tempo laceravano la città spagnola. La sua opera fu molto importante, contribuendo all’apertura sul territorio di tantissime strutture scolastiche, ospedaliere e anche carcerarie. Una trasformazione talmente veloce e straordinaria che i concittadini cominciarono a chiamarlo il vescovo santo.
Un’opera di grande impegno nel sociale e nella predicazione che durò ben 10 anni al termine dei quali fu spostato a Siviglia, dove fu accolto da grande entusiasmo da parte del popolo. Qui continuò nelle opere di grande carità e aiuto ai disagiati. Nel 1905 divenne cardinale e il 19 gennaio 1906 si spense.
Il processo di beatificazione incominciò nel 1927 per poi terminare il 19 marzo 1987, quando Papa Giovanni Paolo II proclamò Marcelo Spinola y Maestre, Beato.