È necessario “tenere alta la guardia, vigilare e reagire contro persistenti e nuove insidie di negazionismo e revisionismo”. Dopo le polemiche dei giorni scorsi scaturite dalle dichiarazioni di Silvio Berlusconi riguardo il fascismo, il nuovo avvertimento giunge dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano in occasione del discorso tenuto al Quirinale durante la cerimonia per la Giornata della Memoria. “In Italia – ha detto – propagande aberranti si traducono in diverse città in fatti di violenza e contestazione eversiva da parte di gruppi organizzati: come quelli su cui è intervenuta, nei giorni scorsi, con provvedimenti motivati, la Procura della Repubblica di Napoli”. “C’è da interrogarsi con sgomento sia sul circolare, tra giovani e giovanissimi – ha aggiunto il presidente della Repubblica – di una miserabile paccottiglia ideologica apertamente neonazista, sia sul fondersi di violenze di diversa matrice, da quella del fanatismo calcistico a quella del razzismo ancora una volta innanzitutto antiebraico. Mostruosità anche se solo enunciate, che sollecitano la più dura risposta dello Stato e la più forte mobilitazione di energie nelle scuole, nella politica, nell’informazione, a sostegno degli ideali democratici”. Napolitano ha voluto anche mettere in luce “quel che nel concreto siamo riusciti nel nostro paese a realizzare in questi anni di sempre più larga, partecipata e creativa consapevolezza dell’aberrazione introdotta anche in Italia dal fascismo con l’antisemitismo. Attraverso, ad esempio, la scoperta, per tanti delle generazioni più giovani, e quindi la denuncia dell’infamia delle leggi razziali del 1938”. “C’è da fare della memoria della Shoah – ha dichiarato il Capo dello Stato – l’asse di una chiarificazione costante e diffusa e di una battaglia ideale e politica non di parte, che vadano al di là degli stessi confini storici della persecuzione, fino allo sterminio, contro gli ebrei (e anche, non dimentichiamolo, contro i Rom e i Sinti)”. E non solo perché “razzismo e xenofobia hanno molteplici bersagli, che fanno tutt’uno con quello posto al centro del criminale disegno hitleriano. Ma perché sono in giuoco valori supremi, che nei ghetti di Cracovia, Lodz o Varsavia, e nei lager di Auschwitz-Birkenau o Dachau, sono stati calpestati come in nessuna costruzione di pensiero si era prima immaginato potesse catastroficamente accadere: valori di civiltà e umanità senza frontiere di luogo e di tempo, che si chiamano rispetto della dignità della persona, ridotta invece a brandello umano, a sopravvivenza nel terrore fino alla soppressione più brutale”. Napolitano ha poi ricordato che “non è solo per le infamie del fascismo che l’Italia è presente nella ricostruzione storica cui ci sollecita la memoria della Shoah nel Giorno della Memoria. E’ presente in senso positivo e in piena luce per tutte le forme di solidarietà che vennero dagli italiani verso gli ebrei perseguitati e braccati dai nazisti durante l’occupazione tedesca da Roma in su. E’ presente con gli italiani che hanno meritato il riconoscimento di Israele col titolo di Giusti tra le Nazioni”. Il Capo dello Stato ha infine fatto sapere che è necessario tenere alta la guardia, vigilare e reagire “contro persistenti e nuove insidie di negazionismo e revisionismo magari canalizzate attraverso la Rete”.



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