Augusto Minzolini potrebbe tornare al suo posto di direttore del TG1. Come si sa, il giornalista era stato rimosso dal posto che ricopriva in Rai dopo le accuse di peculato in merito all’uso di carta di credito aziendale. Minzolini cioè era finito a processo perché sospettato di aver usufruito dei soldi pubblici per interesse personale. Il processo, finalmente celebrato pochi giorni fa, ha invece riconosciuto la sua innocenza e l’ha mandato assolto. Dopo la soddisfazione per essere uscito innocente dalle accuse che per mesi lo avevano visto nelle prime pagine dei media, Minzolini adesso rivuole il suo posto. E’ quanto traspare dalle intenzioni dei suoi avvocati che hanno detto di essere decisi a impugnare la legge 97/2001 per far riottenere al loro cliente il posto di lavoro da cui è stato cacciato. Ma di cosa tratta la legge in questione? La legge 97/2001 dice che in caso di assoluzione dopo un processo, i provvedimenti come quelli di trasferimento o sospensione dal posto di lavoro, presi dal datore di lavoro, perdono efficacia. Gli avvocati Tedeschini e Petracca hanno di fatto già scritto alla Rai chiedendo il reintegro di Minzolini. Secondo la legge in questione il dipendente rimosso ha dunque diritto a tornare alla precedente situazione di lavoro. Gli avvocati di Minzolini hanno poi chiesto alla Corte dei conti di “vigilare sull’eventuale produzione e consolidamento di danni erariali, riservando ogni azione a tutela del proprio assistito”. La Rai non ha ancora dato una risposta alla richiesta dei legali, sembra improbabile che essa possa venir accolta. La televisione di Stato ha già infatti provveduto dopo l’allontanamento di Minzolini a sostituirlo, pare possibile che tale decisione sia abbastanza, a meno che Minzolini venga reintegrato in qualche altra carica direttiva della Rai. Lo si saprà nei prossimi gironi. 



Per Minzolini nel corso del processo l’accusa aveva chiesto due anni di reclusione, ma il giudice ha deciso che il fatto contestato non costituisce reato. L’accusa parlava di aver superato il budget a sua disposizione di 65 milioni di euro in quattordici mesi, cifra che lui aveva restituito. 

 

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