Il voto del 24 e 25 febbraio rappresenta “un grande, serio messaggio per il mondo della politica, su cui bisognerà che i responsabili, quindi gli interessati più diretti, riflettano seriamente”. A dirlo è l’arcivescovo di Genova e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. “Io non entro nel merito”, ha aggiunto in occasione della messa celebrata presso gli stabilimenti dell’Ansaldo Energia, ma con tale esito elettorale “mi pare che si esprima una grande voglia di partecipazione da parte della gente”. Prima del commento del cardinale era giunto quello diffuso dalla Sir, l’agenzia di stampa promossa dalla Cei, secondo cui “il voto popolare non ha espresso una maggioranza e un governo certi”, sottolineando quindi da parte di tutte le forze politiche “il dovere di agire con responsabilità e generosità”. “Ripartire dalle istituzioni – ha commentato l’editorialista Francesco Bonini – può essere un buon riferimento, perché costringe alla convergenza. E, persino, a esercitarsi nella ragionevolezza politica. Si potranno così avere, allora, le prime indicazioni per il governo e, subito dopo, per l’elezione del presidente della Repubblica, altro cruciale appuntamento non eludibile”.



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