Vittoria per Silvio Berlusconi: dopo che il pm Ilda Bocassini e anche i giudici del tribunale di Milano avevano respinto nei gironi scorsi  la richiesta di legittimo impedimento per quanto riguarda il processo sui diritti televisivi Mediaset, gli hanno invece dato ragione per quanto riguarda l’altro procedimento in  corso, quello sul caso Ruby. In tutti e due i casi gli avvocati difensori avevano chiesto che Silvio Berlusconi non si presentasse ai dibattimenti previsti in questi giorni, fornendo come motivazione il suo impegno in campagna elettorale. Infatti quando i giudici del tribunale di Milano avevano sentenziato che tali impegni non costituivano legittimo impedimento, erano scoppiate le accuse anche pesanti da parte degli stessi legali di Berlusconi che accusavano i giudici stessi di non voler fare campagna elettorale al leader del Pdl. Oggi invece inversione di rotta, perché sempre i giudici del tribunale di Milano hanno deciso che per quanto riguarda il processo Ruby il legittimo impedimento è plausibile e quindi viene accettata la richiesta della difesa. Il dibattimento dunque viene rinviato al prossimo 11 febbraio. Di fatto, Silvio Berlusconi non poteva presentarsi in aula perché impegnato in una diretta televisiva sul canale La7 e quindi in alcuni incontri istituzionali a Trieste nel pomeriggio. Oggi poi neanche a farlo apposta il Consiglio superiore della magistratura si riunisce per discutere proprio il legittimo impedimento tra le altre cose. “Non tocca al Csm entrare nel merito delle singole vicende processuali: faremo una valutazione generale della questione” ha però detto il vicepresidente del Csm stesso. Naturalmente contraria in ogni caso all’uso del legittimo impedimento il pm Ilda Bocassini che sostiene che si sarebbe potuto rinviare il processo a oggi pomeriggio senza bisogno di andare all’11 febbraio. Tra l’altro anche gli avvocati difensori di Berlusconi, Ghedini e Longo, sono impegnati in campagna elettorale per se stessi inquinato si presentano nelle file del Pdl alla camera dei deputati, ma hanno rinunciato ai loro impegni elettorali per essere comunque presenti oggi in aula a Milano.



Oggi era il turno del pm dei minori Anna Maria Fiorillo, il magistrato di turno nella notte fra il 27 e 28 maggio 2010, quando ci fu la famosa telefonata di Berlusconi che chiedeva che Ruby venisse rilasciata.

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