Il 10 dicembre 2014 è la giornata dedicata alla commemorazione di San Mauro di Roma, che fu martirizzato, anche se non si sa in quale periodo storico. Della vita terrena di San Mauro non sappiamo praticamente nulla. Non sappiamo chi sia stato, non sappiamo cosa abbia fatto, non sappiamo la data di nascita né quella di morte. Non abbiamo neanche una vaga idea di dove San Mauro  sia vissuto e delle motivazioni per le quali sia stato beatificato e successivamente fatto santo. Le uniche informazioni a nostra disposizione San Mauro, seppur piuttosto scarne, sono provenienti dal Martirologio Romano. Si tratta di un testo liturgico, sul quale si fondano tutti i calendari che oggi vediamo nelle case di ogni famiglia. Serve anche a determinare le festività e la sua prima edizione è stata realizzata nel XVI secolo, con la conseguente approvazione ricevuta da Papa Gregorio XIII, nel corso della fine del secolo stesso. Ecco, quindi, la descrizione delle pochissime indicazioni sull’esistenza di San Mauro di Roma in base proprio a questo sistema. Innanzitutto, ci viene riferito che San Mauro di Roma sia stato seppellito presso il cimitero di Trasone, in seguito divenuto una Catacomba. Si tratta di un luogo di commemorazione dei defunti, che si trova presso la via Salaria nuova, a due passi da via Yser e nel cuore dello storico quartiere Partioli, uno dei più noti dell’intera capitale italiana. Il suo nome trae spunto da un cittadino romano estremamente ricco e facoltoso, che è vissuto a cavallo tra il III e il IV secolo. Il cimitero di Trasone è molto conosciuto anche per la presenza di ben 72 martiri, il più famoso dei quali è San Saturnino. Tra i numerosi santi presenti nella Catacomba, trova spazio anche il nostro San Mauro di Roma. Sempre secondo il Martirologio Romano, dovrebbe essersi trattato di un martire, anche se ovviamente non sappiamo con precisione per quale motivo. Alcune possibili letture riguardo alla sua datazione storica ci vengono date dalla celebrazione da parte di Papa San Damaso. Quest’ultimo dovrebbe corrispondere a Damaso I, il trentasettesimo pontefice della Chiesa cattolica che ha governato quest’ultima per poco meno di venti anni, fino al 384. Un uomo che si è sempre battuto con fermezza contro le eresie e che viene ricordato come primo papa mecenate della storia cristiana. San Damaso celebra San Mauro di Roma come un fanciullo innocente. Si suppone che quindi San Mauro sia stato un ragazzo dall’elevata umiltà, sempre pronto a sacrificarsi per gli altri e a garantire ogni tipo di attenzione al popolo che lo abbia circondato. In più, bisogna sottolineare l’ultima parte della frase a lui dedicata nel Martirologio, secondo la quale non fu allontanato dalla fede in nessun modo. Si può intuire che San Mauro di Roma sia vissuto in un periodo ricco di persecuzioni contro la comunità cristiana, a quei tempi ancora piuttosto oppressa. Le già citate eresie avrebbero dovuto costituire una forte tentazione per San Mauro, che però fu più forte di ogni peripezia e dimostrò una fede incrollabile, che dovrebbe averlo condotto fino al martirio.



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