L’obiettivo della legge per la semplificazione dei procedimenti amministrativi del 2013 emanata dalla Regione Puglia era quello di eliminare degli organismi regionali che fanno capo ai vari assessorati, quali comitati consorzi, tavoli tecnici, osservatori, per eliminare appunto quelli considerati inutili. Per ottemperare alla legge, lo scorso anno ne sono stati eliminati 4, mentre quest’anno su 114 organismi, ne sono stati eliminati solo 2: il Ctrae, Comitato tecnico attività estrattive, e il gruppo di lavoro regionale in materia di accreditamento di strutture sanitarie. Resistono, tuttavia, enti come la Commissione acquisto stalloni, la commissione tecnica di salvaguardia dell’asino di Martina Franca e la commissione stalloni di interesse locale. Organismi che pare siano indispensabili, vista la necessità di mantenerli in vita. Non mancano poi all’elenco degli enti “indispensabili”: il comitato punti nascita regionali, la commissione paritetica attività libero professionale intramoenia, il gruppo di lavoro indirizzi per adozione sistema sorveglianza e controllo dell’infezione da legionella in Puglia e altri come la cabina di regia sugli effetti del federalismo fiscale, la commissione trattamento psoriasi con farmaci sistemici e il gruppo di coordinamento sull’alga ostreopis ovata nelle acque pugliesi. Poi c’è la questione dei sei consorzi: 5 di bonifica e uno montano, quattro dei quali sono commissariati, e hanno debiti per 350 milioni di euro e costano alla Regione 17 milioni di euro. Per finire, ci sono le società partecipate, quasi tutte in perdita e con debiti che ammontano a poco meno di un miliardo di euro. Se ne contano 385: 314 in mano ai Comuni, 62 alle Province e 9 alla Regione. (Serena Marotta)



Leggi anche

Nasce nel Lazio una comunità energetica in forma cooperativaCalcio, Totti: "La Roma sta facendo molto bene"