San Fabiano, papa e martire, che da laico fu chiamato per grazia divina al pontificato e, offrendo un glorioso esempio di fede e di virtù, subì il martirio durante la persecuzione dell’imperatore Decio; san Cipriano si felicita del suo combattimento, perché diede una testimonianza irreprensibile e insigne nel governo della Chiesa; il suo corpo in questo giorno fu deposto a Roma sulla via Appia nel cimitero di Callisto.



Fabiano fu eletto all’episcopato di Roma nel 236 e morì martire durante la persecuzione di Decio, nel 250; un pontificato durato quindi quattordici anni. “Una leggenda molto antica, già nota a Eusebio di Cesarea [scrittore cristiano antico, 265 circa – 339 o 340], narra della prodigiosa designazione all’episcopato di Fabiano, sul capo del quale si sarebbe posata una colomba bianca allorché clero e popolo erano riuniti per la scelta del nuovo vescovo”, scrive la professoressa Marcella Forlin Patrucco. Come vescovo di Roma, a lui si attribuisce una ripartizione dell’Urbe in sette regioni ecclesiastiche e la realizzazione di opere di edilizia all’interno dei cimiteri. Morì martire, durante la persecuzione di Decio: questi vedeva nel cristianesimo il maggiore ostacolo al suo programma di restaurazione – la restaurazione gli era necessaria per l’affermazione del proprio potere – e promosse una persecuzione sistematica, stabilendo che l’azione contro i cristiani, prima lasciata all’iniziativa della denuncia privata, fosse assunta dallo Stato: apposite commissioni controllavano che ogni cittadino compisse pubblico atto di culto alle divinità nazionali rilasciando un certificato; una delle prime vittime fu proprio papa Fabiano. Una lettera di elogio dell’operato di papa Fabiano fu scritta da san Cipriano di Cartagine al clero di Roma: essa prova che la notizia della morte del papa fu subito divulgata in tutte le chiese, suscitando grande commozione e grande dolore. Fu sepolto nel cimitero di Callisto, dove è stata rinvenuta l’iscrizione greca con i titoli di vescovo e martire. Il culto di san Fabiano è spesso associato a quello dedicato a san Sebastiano, il cui dies natalis (giorno della nascita al cielo ovvero giorno della morte) ricorre il 20 gennaio. 

Leggi anche

Nasce nel Lazio una comunità energetica in forma cooperativaCalcio, Totti: "La Roma sta facendo molto bene"