Potrebbe avere qualcosa a che fare Marco Venturi con la morte di Carlotta Benusiglio? E’ questo che la famiglia della stilista 37enne spera di sapere. Intanto emerge che il ragazzo, indagato per istigazione al suicidio, lesioni e stalking, nei giorni scorsi alla trasmissione Quarto Grado ha respinto le accuse secondo le quali sarebbe un uomo violento: “Io non l’ho mai toccata”. La sorella della vittima, Giorgia Benusiglio, sulle pagine del settimanale Giallo ha commentato le parole di Venturi asserendo: “Nega l’evidenza. Lo faceva anche con Carlotta quando lei gli rinfacciava le botte”. Per la ragazza Marco mentirebbe come avrebbe spesso fatto e come emergerebbe anche dai verbali. Dopo la morte misteriosa di Carlotta Benusiglio, l’uomo è stato sentito dagli inquirenti due volte come persona informata sui fatti. Dai due verbali sarebbero emerse alcune stranezze ed incongruenze, fattegli notare anche dagli inquirenti. “Basta bugie!”, è l’appello disperato della sorella che chiede a gran voce di non archiviare il caso e di fare luce su quanto realmente accaduto alla stilista 37enne.
Cosa si cela davvero dietro la morte di Carlotta Benusiglio? E’ questa la domanda che tormenta la sorella Giorgia, sempre più incredula rispetto al presunto gesto del suicidio compiuto dalla stilista 37enne. Ciò che invece appare chiaro è la sua tormentata relazione con Marco Venturi, il fidanzato ora indagato per istigazione al suicidio e per lesioni e stalking in un’inchiesta parallela. Il settimanale Giallo ha di recente raccolto le testimonianze importantissime della sorella della vittima la quale ha rivelato ulteriori informazioni in merito al rapporto burrascoso tra Carlotta Benusiglio e Marco Venturi. Quest’ultimo spesso picchiava la donna, che prontamente interrompeva la loro storia salvo poi subire nuovamente il fascino del ragazzo fino a ritornarci insieme. Alla sorella confidava di essere cosciente del suo atteggiamento confuso: “Mi diceva ‘Lo so, la polizia non mi prenderà mai seriamente. Se vedono che lo denuncio, ma che poi continuo a stare con lui, non mi crederanno mai’”. Anche per tale ragione, a detta della sorella Giorgia, Carlotta Benusiglio lo aveva denunciato poche volte.
Il mistero attorno alla morte di Carlotta Benusiglio non accenna a diminuire. La stilista 37enne trovata senza vita, impiccata ad un albero di piazza Napoli, a Milano, all’alba dello scorso 31 maggio potrebbe non essersi suicidata, come emerso dalle prime fasi delle indagini. Per tale ragione i familiari della donna, tramite il loro legale, ha insistito affinché venisse fatta maggiore luce sulla triste vicenda. Ad intervenire sul caso è stata di recente anche la criminologa Roberta Bruzzone, che ha espresso il suo parere tramite le pagine del nuovo numero di Giallo, facendo il punto sulle indagini attualmente in corso. Secondo l’esperta ci sarebbero ancora molti elementi da chiarire sulla morte di Carlotta Benusiglio, il cui sogno di diventare una affermata stilista è stato interrotto – ancor prima del tragico evento – dall’ingresso nella sua vita di Marco Venturi, fidanzato e ora indagato per istigazione al suicidio ma anche per stalking e lesioni. La Bruzzone si sarebbe fatta un’idea piuttosto chiara sul giallo che ruota attorno alla tragica fine di Carlotta Benusiglio, al punto da affermare: “E’ davvero difficile – e, a mio avviso, è a dir poco improbabile – ritenere che Carlotta abbia maturato ‘autonomamente’ la decisione di togliersi la vita”. Una teoria, questa, che sembra trovare in accordo anche la famiglia della giovane donna, la quale da tempo chiede con forza che venga fatta luce sulla morte della stilista e che possa finalmente emergere la verità. Una verità che potrebbe avere a che fare proprio con Marco Venturi, sebbene la procura la pensi in maniera differente. Roberta Bruzzone ricorda come proprio all’interno del cellulare e del computer di Carlotta Benusiglio sia stato trovato dagli inquirenti “un vero e proprio girone infernale di maltrattamenti fisici e psicologici” di cui la donna era vittima da tempo. La stilista aveva catalogato con precisione ogni foto che la immortalava dopo ciascun maltrattamento, eppure dall’autopsia eseguita sul corpo senza vita rinvenuto oltre sette mesi fa a poca distanza dalla sua abitazione, è emerso che al momento del decesso Carlotta non portava su di sé alcun segno di violenza, colluttazione o altri segni sospetti riconducibili a un omicidio. Proprio questo aspetto avrebbe portato gli inquirenti a convincersi del suicidio chiedendo l’archiviazione della posizione di Marco Venturi nell’ambito dell’indagine per istigazione. A tale richiesta la famiglia di Carlotta Benusiglio si è opposta con forza in attesa che il gip possa prendere la sua decisione sulle sorti dell’inchiesta, optando su maggiori accertamenti. “E certo gli aspetti da chiarire non mancano”, ha chiosato la criminologa.