Adesso, a conforto della tesi degli inquirenti, sembrano intervenire anche le immagini: il furgone guidato da Maurizio De Giulio, che il 9 luglio ha investito i fidanzati Matteo Penna (in coma) ed Elisa Ferrero (morta) a Condove, in Val di Susa, ha centrato in pieno la loro moto non per un tragico errore, bensì col chiaro intento di vendicare un precedente diverbio stradale. Come riferito da La Stampa, le immagini girate dalle telecamere di videosorveglianza della ditta Map, che affaccia direttamente sulla rotonda in cui è avvenuto lo scontro, sono valutate in queste ore con estrema attenzione dal pm Paola Stupino, nonché dal tecnico della procura Roberto Bergantin e dall’ingegner Carmine Mancini, nominato dal collegio difensivo (avvocati Marco Moda, Vittorio Nizza e Maurizio Grasso) del Di Giulio, chiamato a rispondere di omicidio volontario e lesioni gravissime. La tesi dell’accusato, che aveva raccontato di aver dato vita ad un inseguimento per prendere il numero di targa della moto, inoltre cozza con il fatto che sull’asfalto non è stata trovata neanche una traccia di una frenata.
FURGONE VS MOTO, SCONTRO IN VAL DI SUSA: ECCO COME È ANDATA
IL DIVERBIO
Le immagini parlano abbastanza chiaro: l’incidente avvenuto in Val di Susa lo scorso 9 luglio, con i due fidanzati motociclisti che sono stati speronati dalla furia di Maurizio De Giulio alla guida di un furgone presso la rotonda di Condove. La polizia ha diffuso il video shock che potete vedere qui sotto: sul posto dietro viaggiava lei, Elisa Ferrero, 27 anni spazzati via dal colpo mortale ricevuto. Il suo ragazzo, Matteo Penna, è invece in coma e lotta per la vita da settimane: il tutto in pochi secondi, nati da un breve diverbio per un piccolo episodio stradale. Con la moto i due ragazzi pare abbiano urtato lo specchietto del Ford Transit guidato da De Giulio, con a bordo anche la compagna (che continua a difenderlo, ndr): secondo gli inquirenti a scatenare il tutto sarebbe nato addirittura da una mancata precedenza data dall’uomo sul furgone, beccato anche ubriaco alla guida e con precedenti importanti in quanto a rabbia stradale. Le immagini sono così chiare che è scattato subito l’arresto per omicidio volontario: proprio così, quel furgone ha puntato e inseguito i due ragazzi in moto fino a speronarli nella rotonda di Condove con la violenza orribile che si può sorgere dalle immagini.
“ALTRO CHE INCIDENTE…”
«Sarebbero insomma stati gli obiettivi dell’azione criminale di un individuo che avrebbe nutrito, con rabbia, l’obiettivo di colpirli. Volontariamente, con il fine di «eliminarli», dopo un inseguimento durato due chilometri», spiega il Corriere della Sera raccogliendo le prime fonti in seguito alla pubblicazione del video per l’incidente in Val di Susa. «Non volevo uccidere. Ho solo cercato di raggiungerli per recuperare il numero di targa, visto che il ragazzo mi aveva dato un colpo allo specchietto del furgone»: in questo modo si è difeso De Giulio dopo le prime accuse. Ma non si vedono frenate e la violenza e velocità dell’impatto fa immaginare che i due fidanzati siano stati il vero obiettivo, altro che “incidente” per voler leggere la targa… Le immagini saranno comunque valutate al meglio per evitare di arrivare a facili e immediati giudizi dettati dall’emotività del momento. Di certo, a guardare il video, viene molto difficile credere che tutto sia un unico grande incidente.