Mentre continua la caccia ai presunti complici dei tre fermati (clicca qui per le ultime notizie di oggi, giovedì 25 ottobre), occorre tracciare qualche informazione in più sui primi fermati per la morte di Desirée: intanto, uno dei due senegalesi fermati (il terzo è un nigeriano, ndr) aveva un permesso di soggiorno per richiesta d’asilo scaduto con tanto di provvedimento di espulsione firmato dal prefetto di Roma il 30 ottobre 2017 scorso. Si chiama Mamadou Gara ed era stato rintracciato solo il 22 luglio 2018, con richiesta di nulla aosta per reati pendenti a suo carico: tutto inutile, visto che si trovava libero nello stabile di San Lorenzo dove probabilmente si è reso complice della morte della ragazzina. Il nigeriano, terzo fermato nelle scorse ore, si chiamano Alinno Chima e ha 46 anni: risulta titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla questura di Roma il 14 marzo 2016 e scaduto il 13 marzo 2018. Sono tutte fonti investigative quelle che hanno filtrato tali novità a Tg Com24, mentre purtroppo pare che la giovanissima Desirée conoscesse tutti i fermati: nel passato aveva già visitato quel palazzo e probabilmente sempre per motivi di droga. La famiglia smentisce su tutta la linea quindi gli inquirenti dovranno portare nuovi elementi più certi per confermare questa tesi o se vi saranno novità d’altro genere. 



SALVINI: “IL QUARTO COMPLICE PRESO A BREVE”

Proseguono senza sosta le indagini per l’omicidio della 16enne Desirée Mariottini, violentata e morta dopo aver assunto un mix letale di droghe, lo scorso 18 ottobre. Attualmente sono stati arrestati due aguzzini, due migranti originari del Senegal, e un’altra persona sarebbe stata rintracciata. Le forze dell’ordine cercano adesso un quarto uomo coinvolto, che dovrebbe finire in manette nel giro di poche ore, come ha spiegato il ministro dell’interno, Matteo Salvini: «Io oggi sono felice – le parole del vice-presidente del consiglio, intervenendo da Verona – perché tre bestie che hanno stuprato una ragazza sono state prese, e la quarta verrà presa nei prossimi minuti». Sulla vicenda è intervenuta anche la sindaca di Roma, Virgina Raggi, che ha espresso la propria soddisfazione per gli sviluppi dell’indagine, attraverso Twitter: «Giustizia per Desirée. Grazie alla Procura e alle forze dell’ordine per il fermo di due persone nelle indagini sul terribile omicidio della ragazza. Si cercano altri due complici dell’atroce delitto. Chi ha fatto questo pagherà». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



SI CERCA UN QUARTO AGUZZINO E UN’AMICA DI DESIREE

Si cerca un’altra persona ritenuta responsabile della morte della 16enne Desirèe Mariottini. Dopo i due arresti nella notte e il terzo fermo avvenuto poche ore fa, le forze dell’ordine stanno ora ricercando una quarta persona che lo scorso 18 ottobre avrebbe drogato la giovane vittima, per poi abusarne sessualmente mentre la stessa veniva lasciata morire. Stando alle ricostruzioni effettuate, la giovane conosceva i propri aguzzini, da cui avrebbe acquistato della droga, un mix letale di sostanze stupefacenti che avrebbero fatto cadere la stessa Desirèe in una sorta di stato di trance, da cui poi ne è uscita con la morte. Nel contempo si cerca anche la famosa ragazza che sarebbe stata con la vittima durante gli abusi, come da testimonianza di due giorni fa. «Si cerca un’altra ragazza – si racconta al programma Storie Italiane – la famosa amica di Desirèe presso la quale si appoggiava. C’è un buco temporale che va dalle 6 del mattino di giovedì fino alla sera». Le indagini proseguono. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



UN TERZO FERMATO

Arrivano importanti aggiornamenti sulla tragedia di San Lorenzo: le forze dell’ordine hanno rintracciato una terza persona per la morte di Desirèe. La posizione dell’uomo è ora al vaglio, importanti passi in avanti nelle indagini dopo l’arresto nella notte dei due senegalesi Mamadou Gara e Brian Minteh: i due sono ritenuti responsabili di violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario in concorso con altre persone in via di identificazione. Valerio Masci, avvocato della famiglia di Desirèe, ha commentato ai microfoni di Storie Italiane: “Sono state fermate delle persone, non sappiamo quante persone ma il cerchio si sta chiudendo. Credo che entro qualche ora avremo le risposte: non sappiamo nulla, c’è un top secret totale ma grazie a questo silenzio stanno lavorando nella maniera migliore possibile”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

“SOTTO QUALCOSA DI LOSCO”

Dopo i due arresti nella notte, le forze dell’ordine sono a caccia degli altri responsabili della morte della giovane Desirèe. Secondo alcune indiscrezioni, rilanciate da Storie Italiane, ci sarebbe un terzo uomo in questura, ascoltato dagli investigatori. Ricerca senza sosta, dunque, con un’amica della ragazza di Cisterna di Latina che ha commentato: “Ci conoscevamo da anni. Ho reagito male, gli hanno fatto un massacro? Io voglio solo giustizia per la povera Desirèe, una sedicenne non può morire così. Perché si trovava lì? Che cosa è andata a fare a San Lorenzo? Secondo me c’è sotto qualcosa di losco”. Poi una battuta sulla mamma di Desirèe: “Ha perso una bambina di 16 anni, sta male, non vuole parlare, anche il padre non sta tanto bene. Non si può accendere la tv tutti i giorni e trovare persone morte violentate o drogate nei quartieri, non se ne può più”. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

ALTRI DUE RICERCATI

Anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha commentato gli ultimi sviluppi sulle indagini sulla morte di Desirèe, la sedicenne morta a San Lorenzo dopo essere stata drogata e stuprata. Nella notte sono stati arrestati due senegalesi, entrambi irregolari, e la polizia è a caccia di altri due uomini. Il capo del Viminale, che ieri si è recato nella Capitale, ha commentato: “Due immigrati clandestini fermati stanotte per lo stupro e la morte di #Desirée, altri due ricercati. GRAZIE alle Forze dell’Ordine, farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”. La squadra mobile di Roma e il commissariato San Lorenzo sono riusciti a risalire ai due uomini dopo una serie di testimonianze e rilievi effettuati nello stabile dove è stato trovato il corpo, come sottolineato dall’Ansa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)

SVOLTA NELLE INDAGINI

Importante svolta nelle indagini in merito alla morte della povera Desirèe Mariottini. Come riportato dai principali organi di informazione online, nella notte fra mercoledì 24 e giovedì 25 ottobre, la Squadra Mobile della Polizia di Stato di Roma ha fermato due sospettati, due senegalesi di 27 e 43 anni, leggasi Mamadou Gara e Brian Minteh. Entrambi sono accusati di reati gravissimi, leggasi violenza sessuale di gruppo, cessione di stupefacenti e omicidio volontario. Le indagini che hanno portato all’arresto dei due immigrati sono state condotte dalla III e IV Sezione della locale squadra mobile e dal commissariato San Lorenzo, coordinate dai Magistrati del Gruppo Violenze della Procura della Repubblica di Roma. I due fermati avrebbero somministrato sostanze stupefacenti alla 16enne per ridurla in stato di incoscienza e abusarne sessualmente, causandone poi la morte. Le indagini stanno comunque proseguendo visto che si cercano altri soggetti ritenuti responsabili di questo orrore. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

IL MISTERO DEL TABLET

La chiave per risolvere il mistero di Desirée Mariottini, violentata e uccisa in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo a Roma, potrebbe essere individuabile in un tablet che era stato rubato alla ragazza. Tablet che qualcuno, secondo le prime testimonianze che si stanno raccogliendo, avrebbe detto di aver ritrovato: per recuperarlo, Desirée avrebbe ricevuto un appuntamento all’interno dei capannoni abbandonati, che comunque la ragazza aveva già frequentato in passato: questo potrebbe cambiare la ricostruzione dei fatti perché si potrebbe pensare che Desirée conoscesse già i suoi aguzzini, che avrebbero teso alla povera ragazza una vera e propria trappola, per attirarla e abusare di lei finché la situazione non è tragicamente degenerata. (agg. di Fabio Belli) 

INSULTI E APPLAUSI PER SALVINI

Insulti ma anche applausi per il ministro dell’interno Matteo Salvini, durante la visita di oggi a San Lorenzo. Il vice presidente del consiglio ha voluto recarsi sul luogo dove è stata violentata e uccisa la povera Desirée Mariottini, 16enne di Cisterna i cui ultimi atti di vita vanno ancora tutti ricostruiti. “Sciacallo, sciacallo”, gridano alcuni nei confronti del leader del carroccio, ma ve ne sono altri che invece incitano lo stesso Salvini, invitandolo a non ascoltare chi lo stava contestando. Alle persone presenti il titolare del Viminale ha replicato dicendo che “Se il buon Dio lo permette io torno”. Salvini ha quindi aggiunto: «Tornerò qui a incontrare i residenti, ma da ministro mi impegno a fare pulizia e a tornare con la ruspa. Ci sono cento palazzine a Roma in queste condizioni con delinquenti che difendono le occupazioni abusive e lo spaccio». (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

NUOVI PARTICOLARI INQUIETANTI

Un completo mosaico da ricostruire e sempre più punti da dover spiegare: la morte di Desirée Mariottini si avvolge nel mistero quando emergono altre possibili ipotesi che possano spiegare come sia morta la giovanissima ragazza di Cisterna di Latina la notte tra il 18 e il 19 ottobre scorso. Secondo i nuovi dati emersi con l’autopsia emergerebbero «l’assunzione di droga e tracce di uno o più rapporti sessuali»: a questo punto la nuova ipotesi investigativa – che si aggiunge a quelle che vi abbiamo descritto qui sotto – è che Desirée potrebbe essere stata abusata quando già non più cosciente per assunzione di stupefacenti. Non solo, secondo gli inquirenti romani la ragazza era già stata in quello stabile che oggi Salvini avrebbe voluto raggiungere (ma è stato “fermato” dalla folla tutt’attorno) e potrebbe dunque non essere stata solo una “comparsata” quella che poi le ha stroncato l’esistenza l’altra sera.

L’ULTIMA CHIAMATA ALLA NONNA: “NON TORNO A DORMIRE”

Le indagini sulla morte di Desirée si arricchiscono di nuovi elementi che vanno a comporre un puzzle ancora per la maggior parte oscuro rispetto alle ultime ore in vita della povera 16enne morta nel Quartiere San Lorenzo: «Ho perso l’autobus, resto a Roma da un’amica», questa è stata l’ultima telefonata della ragazzina alla nonna materna la mattina del 17 ottobre, spiega l’avvocato della famiglia Valerio Masci. Desirée viveva infatti con la madre, la nonna e una sorella più piccola. Secondo i dati emersi intanto dall’autopsia, pare che la morte della 16enne non sia assimilabile ad una “semplice overdose” il che conferma la tesi secondo cui sarebbe stata prima drogata, poi violentata forse da un branco e infine morta in circostanze ancora tutte da chiarire, probabilmente soffocata. Come riporta l’Ansa, «Gli investigatori stanno ascoltando diverse persone, quasi tutti frequentatori dello stabile di via dei Lucani, nel quartiere di San Lorenzo, zona di universitari e che di notte si trasforma in luogo di movida, ma anche di alcol e spaccio. L’edificio intanto è stato posto sotto sequestro». Nei sopralluoghi fatti prima e dopo l’arrivo di Salvini a San Lorenzo, sono stati acquisiti tutti i filmati delle telecamere di sorveglianza per provare a capire gli ultimi movimenti in entrata e in uscita sul luogo del delitto.

INSULTI A SALVINI SUL LUOGO DELL’OMICIDIO: “SCIACALLO, SCIACALLO”

Come prevedibile, vi sono state tensioni all’arrivo di Salvini a San Lorenzo per fare il punto sul giallo della povera Desirée: dopo il summit con Virginia Raggi, dove sono emerse distanze ancora visibili tra il Ministro e il Sindaco della Capitale, alcuni manifestanti hanno gridato a mezzo metro da Salvini «sciacallo, devi andartene! Sciacallo!». Di contro, sono tanti anche gli abitanti di San Lorenzo che raccontano al leader della Lega tutto il loro dispiacere e dispersione per una situazione di degrado che da troppi anni ormai va avanti: «aiutaci, portaci via da questa giungla», si alza la voce dai cittadini romani imbufaliti dopo l’omicidio della giovanissima 16enne. «Dal Movimento Cinque Stelle a Roma mi aspettavo di più, ma è una città grande e difficile da governare», ha detto Salvini durante il vertice con la Raggi che prontamente ha risposto, «La Lega Nord forse non conosce Roma. Non c’è solo San Lorenzo come quartiere difficile”, dice la sindaca spiegando che ci sono “zone più periferiche come San Basilio, Tor Bella Monaca, Corviale, Centocelle in cui è necessario che l’azione dello Stato sia più incisiva». Sul posto dell’omicidio, il Ministro ha rilanciato un piano sicurezza per i prossimi mesi: «a febbraio 250 poliziotti e carabinieri in più, via al piano sgomberi immediatamente».

DESIRÉE MARIOTTINI: LA MORTE E IL ‘GIALLO’

Il giallo di Desirée Mariottini è purtroppo il caso di cronaca più complesso degli ultimi tempi, con poche informazioni e tantissimi “nodi oscuri” che ancora gli inquirenti stanno cercando di districare, a cominciare dal fatto che in un primo momento il ritrovamento del corpo della 16enne nei locali abbandonati di San Lorenzo (alle porte di Roma) era stato derubricato come «morte di una 30enne senza identità». Invece ieri il racconto di un testimone senegalese – a Storie Italiane (il programma di Eleonora Daniela nella mattinata Rai, ndr) – ha cambiato tutto, dando una spiegazione alla fine di quella 16enne scomparsa da venerdì dalla sua casa di Cisterna di Latina: «l’hanno drogata, stuprata e infine soffocata un branco di 6-7 nigeriani» sono le parole choc del testimone poi confermate anche davanti agli agenti della Mobile. Desirée Mariottini aveva detto alla madre che avrebbe dormito da un’amica quella sera ma poi non è più tornata e non ha detto a nessuno che sarebbe andata a Roma. Dalle prime informazioni emerse, pare che fosse stata attirata a San Lorenzo in quel luogo di spacciatori e tossici con la scusa di aver ritrovato il tablet che le era stato da poco rubato: almeno così ha raccontato una donna agli agenti romani, ma anche questo punto dovrà essere confermato dalle approfondite indagini di queste ore.

SALVINI: “ANDRÒ A SAN LORENZO PER VEDERE LA SITUAZIONE”

«Sono arrivato lì tra mezzanotte o mezzanotte e mezza – ha raccontato l’uomo in diretta tv – sono entrato e c’era una ragazza che urlava. Ho guardato quella che urlava e c’era un’altra ragazza su un materasso: le avevano messo una coperta fino alla testa ma si vedeva la testa. Non lo so se respirava ma sembrava già morta, perché l’altra ragazza urlava e diceva che era morta»: un racconto agghiacciante che si arricchisce di particolari che andranno ovviamente tutti confermati a fondo. «7 persone o 6» erano accanto alla Mariottini, assieme anche ad un’altra ragazza che, sempre stando alla testimonianza del senegalese, «era italiana: penso pure fosse romana, parlava romano. urlava che l’avevano violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro». Ora si cerca tra gli amici di Desirée qualcuno che sapesse i suoi ultimi spostamenti e se fosse entrata da poco nel giro della droga, cosa per ora smentita dalle prime analisi e dalla stessa famiglia: mentre sinistramente il caso inizia ad assomigliare a quello di Pamela Mastropietro (16enne uccisa a Macerata, ndr), il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha raccontato questa mattina a Rtl 102.5 «Avete visto la ragazzina di 16 anni uccisa in quel covo a San Lorenzo? Io oggi ci vado, è in centro a Roma: non possono esserci buchi neri. Vado e voglio vedere».

INTERVISTA ALL’AMICA DI DESIRÉE

Desirée Mariottini avrebbe subito una violenza di gruppo prima di morire a causa di un cocktail letale di alcool e droghe. Sarebbe questa la prima ricostruzione dell’autopsia sul corpo della 16enne uccisa a Roma all’interno di un palazzo abbandonato. La Procura avrebbe disposto ulteriori accertamenti su richiesta del nuovo Pm incaricato del caso. Al momento sarebbero state sentite quattro persone, tre donne e un uomo, che potrebbero essere a conoscenza su quanto accaduto la tragica notte. Dopo avere mostrato ieri la testimonianza di un ragazzo senegalese informato sull’omicidio, questa mattina Storie italiane ha trasmesso l’intervista di un’amica di Desirée che l’avrebbe incontrata poche ore prima del decesso. Sarebbe lei l’ultima persona ad averla vista prima dell’ingresso nel palazzo dal quale poi non è più uscita. La ragazza ha rivelato di avere tentato di fermare l’amica, convincendola a tornare a casa subito. La sedicenne l’aveva tranquillizzata, spiegandole che sarebbe rimasta ancora per poco a Roma, in quanto avrebbe dovuto fare ritorno a casa subito per completare i compiti. Una promessa che purtroppo, come ben sappiamo, non ha potuto mantenere… [Agg. di Dorigo Annalisa]