L’imprenditore Sergio Bramini è il simbolo di tutti quei piccoli proprietari d’azienda letteralmente mandati in rovina dallo stato: ha infatti un debito di 4 milioni di euro mai saldati che lo hanno sottoposto all’esproprio della abitazione e della propria azienda, riducendolo in stracci. Davanti a una situazione che sembrava la più disperata possibile (del suo caso si sono interessati anche Di Maio e Salvini facendosi belle fotografie con lui e tante promesse mai realizzate) ci ha pensato il suo avvocato ricorrendo a quella che è stata battezzata legge “anti suicidi” (voluta dal precedente governo, nel 2012) che, come spiega il sito “La legge per tutti”, “talvolta, queste situazioni di indebitamento incontrollato hanno condotto i protagonisti a decisioni estreme come quella di togliersi la vita. Per cercare di porre un argine a questa situazione è stata pensata la legge del 2012, in proposito ribattezzata dalla stampa come “salva suicidi”. L’intento della legge in commento è quello di porre rimedio alle situazioni disovraindebitamento: il debitore non soggetto a fallimento, infatti, può concludere un accordo con i creditori nell’ambito di una procedura denominata «Composizione della crisi da sovraindebitamento», che soddisfa i creditori senza trascurare i bisogni della famiglia del debitore e delle sue reali capacità di pagamento”.
NO ALL’ESPROPRIO
“In concreto la legge consente ad alcuni soggetti non fallibili in gravi difficoltà economiche (come professionisti, pensionati, piccoli imprenditori) di avviare una procedura diretta a conseguire la liberazione integrale dai propri debiti (anche fiscali), mediante un pagamento rateale concordato nonché con una forte riduzione dell’esposizione debitoria complessiva”. In questo modo viene bloccata immediatamente il sequestro dell’azienda del Bramini: “Sono commosso”, ha dichiarato l’imprenditore monzese, “è una delle più belle Vigilie di Natale della mia vita. Ma ora, più di prima, voglio che venga approvata una legge a tutela di chi vive i miei stessi problemi. E sogno di ricomprare la mia casa”.