L’Assessore alla famiglia e alla solidarietà sociale della Regione Lombardia, Elena Lucchini, illustra in un’intervista al quotidiano Libero quali sono le misure che prossimamente verranno messe in campo per aiutare le donne vittime di violenza. Un progetto fortemente voluto e presentato alla conferenza “Non sei da sola“, in occasione della vigilia della giornata nazionale contro la violenza sulle donne. La prima novità è che verrà firmato un accordo con l’ordine degli avvocati, per protocollare l’offerta del patrocinio gratuito a chiunque sia vittima di questo tipo di reati.
Un servizio per il quale molti professionisti si sono già messi a disposizione della Regione e che garantirà una maggiore tutela anche nei processi di tipo civile e non solo più sui procedimenti penali per i quali la misura era già attiva. Inoltre, si lavorerà a livello locale con le associazioni anti violenza per potenziare il ruolo dei centri di accoglienza e di ascolto, e case rifugio che offrono quotidianamente alle donne percorsi alternativi per uscire da situazioni difficili.
Elena Lucchini, “Lotta al femminicidio anche a livello culturale con azioni educative nelle scuole”
L’assessore Elena Lucchini, ha spiegato a Libero, quali sono le azioni che prossimamente verranno messe in campo dalla Regione Lombardia per la lotta alla violenza e al femminicidio. Specialmente alla luce degli ultimi casi di cronaca come quello della morte di Giulia Cecchettin. La necessità più urgente sarà quella di intervenire a livello culturale, per combattere questo fenomeno anche attraverso l’educazione: “Ad esempio alla formazione fatta con l’ufficio scolastico regionale che si chiama “A scuola contro le violenze sulle donne”, che serve a lanciare progetti rivolti ad alunni, insegnanti e famiglie“.
Oltre alla collaborazione sempre con l’Ordine degli Avvocati, per formare professionisti che sanno come affrontare questo tipo di difficoltà. Altra misura importante è quella dell’autonomia abitativa, sulla quale Elena Lucchini afferma di voler puntare, per garantire alle vittime la possibilità di una nuova vita. Prima ricollocandole in un nuovo contesto abitativo e poi offrendo loro opportunità di lavoro fino a renderle completamente indipendenti.